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Se l’economia di Varsavia cresce anche l’Italia sta meglio

5 Marzo 2015 15:00
financialounge -  settore edilizio settore immobiliare varsavia
Dopo il significativo peggioramento registrato tra il 2010 e il 2013, caratterizzato da numerosi fallimenti, è subentrato uno dei miglioramenti settoriali più significativi: secondo le statistiche sulle insolvenze d’impresa, il settore polacco delle costruzioni è arrivato ad una svolta. A rivelarlo un’indagine condotta dal gruppo Coface, uno dei leader mondiali nell’assicurazione dei crediti, che offre alle imprese di tutto il mondo soluzioni per proteggersi contro il rischio di insolvenza dei propri clienti, sia sul mercato domestico che export .
Il settore polacco delle costruzioni dal 2010 ha visto salire bruscamente i casi di insolvenze d’impresa nel settore: inizialmente del 20% e dopo del 46% nel 2011 e del 52% nel 2012. Le recenti statistiche di insolvenza evidenziano un quadro totalmente diverso. Dopo anni di deterioramento, si evidenzia non solo un netto calo dei fallimenti nell’edilizia, ma un vero e proprio miglioramento, al punto che la performance del settore supera spesso quella degli altri settori. I primi tre trimestri del 2014 registrano una diminuzione del 26% delle insolvenze d’impresa.
Inoltre, grazie ai tassi di interesse storicamente bassi, all’aumento della domanda e alla relativa stabilizzazione dei prezzi, il mercato immobiliare premia il settore delle costruzioni e le sue imprese. A lungo termine, le imprese di costruzioni trarranno beneficio dalla disponibilità di fondi europei provenienti dal nuovo budget dell’UE per il 2014-2020. Questi fondi comunitari (di cui la Polonia è la prima beneficiaria), unitamente agli aiuti pubblici del governo, serviranno a potenziare le infrastrutture del paese.
Ma perché quel che succede in Polonia interessa l’Italia più vicino del solito? Per la semplice ragione che Varsavia, trainata dai settori dei mezzi di trasporto, tessile macchinari, ha registrato il record storico delle importazioni mensili dall’Italia: 930 milioni di euro a dicembre.
Un risultato che assume una valenza ancora superiore se si mette in relazione al brusco calo dell’export del made in Italy verso Mosca (-1,25 miliardi nello stesso mese) e verso l’Ucraina (circa 700 milioni in meno). La Polonia nell’intero 2014 ha assorbito 10 miliardi di euro di nostre merci ben al di sopra del livello pre-crisi e addirittura il doppio da quando, nel 2004, Varsavia è entrata nell’Unione Europea.
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