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Per le acciaierie russe la crisi è una pacchia

4 Marzo 2015 09:20
financialounge -  crisi Russia sanzioni Russia
Mentre in Italia Governo e Parlamento devono correre a salvare l'Ilva di Taranto, in Russia l'industria siderurgica brinda a champagne.
Severstal e Novolipetsk Steel, per citare due grandi produttori, pagano i salari e gli altri costi, come i trasporti, in rubli svalutati, mentre incassano le vendite all'estero in dollari ed euro sonanti. Alla pacchia del rublo debole si aggiunge il fatto che negli anni passati i produttori russi hanno investito miliardi per modernizzare le vecchie acciaierie ereditate dai Soviet e ora, grazie all'efficienza, sono diventati i primi produttori d'Europa, che è anche il loro primo mercato di sbocco.
Il risultato finale è che produrre una tonnellata di acciaio in Russia costa meno di 250 dollari, contro gli oltre 400 del Brasile e i 434 della Cina. Con il vantaggio dei costi più bassi del mondo, anche se i prezzi internazionali dell'acciaio sono in calo, gli altiforni russi lavorano ormai con margini del 30 per cento.
Ciliegina sulla torta, le sanzioni per punire la Russia delle prepotenze in Ucraina non toccano l'acciaio.
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