idee di investimento
Idee di investimento - Obbligazioni - 02 marzo 2015
2 Marzo 2015 09:45

tassi sui minimi storici (e in molti casi addirittura negativi) è piuttosto improbabile che i sottoscrittori di fondi obbligazionari possano contare su rendimenti importanti come negli ultimi anni. Ma non per questo le opportunità nel settore del reddito fisso sono esaurite. “L’iniezione di liquidità da parte della Banca centrale europea conferisce un importante supporto anche alle asset class obbligazionarie. In particolare, l’azione della Bce porterà, a tendere, ad una compressione degli spread, mantenendo i tassi sotto controllo. In questo contesto, la view sui mercati obbligazionari resta positiva, pur aspettandoci rendimenti più contenuti” fa presente Armando Carcaterra, Direttore Investimenti di Anima Sgr nell’articolo “Mercati obbligazionari, ecco le istruzioni per l’uso” nel quale, poi, aggiunge: “A maggior ragione, pertanto, siamo convinti che per rendere più efficiente il portafoglio obbligazionario sia necessaria un’esposizione alle valute. La divergenza tra le politiche monetarie di Bce e Fed, infatti, sta generando nel mercato dei cambi, tendenze più marcate rispetto ad altre asset class: di qui l’importanza di disporre di una diversificazione valutaria”. Un altro tema che per Armando Carcaterra sarà cruciale dovrebbe essere rappresentato dalla gestione della duration di portafoglio. “Per quanto riguarda i titoli governativi, all’interno dei portafogli dei fondi obbligazionari, manteniamo il sottopeso sui titoli dei Paesi Core e crediamo sia opportuno allungare le scadenze e concentrarsi sui titoli di stato della Periferia. Grazie specialmente alla spinta della Bce, pensiamo che ci sia ancora valore sui titoli governativi italiani, sia su quelli nominali che indicizzati all’inflazione” spiega Armando Carcaterra che assume inoltre una valutazione costruttiva pure sui corporate bond e sugli high yield.
Scott Mather, CIO delle strategie US core di PIMCO, dal canto suo, preferisce focalizzarsi sulle scadenze obbligazionarie a 7-10 anni e adottare una più attenta considerazione delle obbligazioni indicizzate ai prezzi al consumo USA che incorporano aspettative d’inflazione decennali molto basse. “Nel mercato dei TIPS (Treasury Inflation-Protected Securities), per esempio, i differenziali d’inflazione di pareggio a 10 anni sono scesi all’1,5% di recente, un livello che riflette aspettative d’inflazione decennali molto basse e a nostro avviso irrealistiche. Una volta che i prezzi del petrolio e i prezzi al consumo complessivi saranno tornati a salire, riteniamo che il mercato considererà i TIPS come un’asset class sottovalutata” spiega Scott Mather nell’articolo “Ora c’è valore delle scadenze intermedie e negli inflation linked”.
La necessità di rintracciare reddito spinge molti asset manager a guardare sempre di più al di fuori dei confini nazionali. E la Cina è una delle regioni più studiata anche perché nei prossimi tre anni l’economia cinese supererà quella dell’eurozona ed entro la fine del decennio raggiungerà quella statunitense: il mercato obbligazionario locale seguirà probabilmente un percorso analogo. Ne sono convinti gli esperti di Pictet Asset management che, nell’articolo “Bond in renminbi onshore, un potenziale ancora poco sfruttato” spiegano: “Nei prossimi dieci anni assisteremo probabilmente a un’espansione ancora più rapida in risposta al fabbisogno di finanziamento della seconda economia mondiale, che vede da un lato un processo di urbanizzazione senza precedenti sia come ritmo che per la sua portata, dall’altro la graduale apertura ai mercati dei capitali”. Insomma, il mercato dei bond cinesi denominati in renminbi (RMB) onshore che è il terzo obbligazionario al mondo, è destinato a una rapida crescita nel quadro dell’apertura agli investitori esteri.
Scott Mather, CIO delle strategie US core di PIMCO, dal canto suo, preferisce focalizzarsi sulle scadenze obbligazionarie a 7-10 anni e adottare una più attenta considerazione delle obbligazioni indicizzate ai prezzi al consumo USA che incorporano aspettative d’inflazione decennali molto basse. “Nel mercato dei TIPS (Treasury Inflation-Protected Securities), per esempio, i differenziali d’inflazione di pareggio a 10 anni sono scesi all’1,5% di recente, un livello che riflette aspettative d’inflazione decennali molto basse e a nostro avviso irrealistiche. Una volta che i prezzi del petrolio e i prezzi al consumo complessivi saranno tornati a salire, riteniamo che il mercato considererà i TIPS come un’asset class sottovalutata” spiega Scott Mather nell’articolo “Ora c’è valore delle scadenze intermedie e negli inflation linked”.
La necessità di rintracciare reddito spinge molti asset manager a guardare sempre di più al di fuori dei confini nazionali. E la Cina è una delle regioni più studiata anche perché nei prossimi tre anni l’economia cinese supererà quella dell’eurozona ed entro la fine del decennio raggiungerà quella statunitense: il mercato obbligazionario locale seguirà probabilmente un percorso analogo. Ne sono convinti gli esperti di Pictet Asset management che, nell’articolo “Bond in renminbi onshore, un potenziale ancora poco sfruttato” spiegano: “Nei prossimi dieci anni assisteremo probabilmente a un’espansione ancora più rapida in risposta al fabbisogno di finanziamento della seconda economia mondiale, che vede da un lato un processo di urbanizzazione senza precedenti sia come ritmo che per la sua portata, dall’altro la graduale apertura ai mercati dei capitali”. Insomma, il mercato dei bond cinesi denominati in renminbi (RMB) onshore che è il terzo obbligazionario al mondo, è destinato a una rapida crescita nel quadro dell’apertura agli investitori esteri.
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