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2014 anno record per il risparmio gestito

24 Febbraio 2015 12:05
financialounge -  EFAMA Fondi azionari Fondi bilanciati fondi monetari Fondi obbligazionari risparmio gestito
Il 2014 è stato un anno record per l’industria europea del risparmio gestito. La raccolta netta dei fondi Ucits e dei fondi non-Ucits ha raggiunto i 601 miliardi dai 412 miliardi nel 2013. In particolare le vendite dei fondi Ucits sono quasi raddoppiate passando da 243 miliardi a 463. Nel complesso gli asset of Ucits e non-Ucits sono saliti a 11.232 miliardi dai 9.768 della fine del 2013.
È la fotografia sul 2014 per l’industria del risparmio gestito scattata da Efama, l’Associazione europea dei fondi e del risparmio gestito che raggruppa 27 associazioni europee che rappresentano più del 99,6% del mercato totale dei fondi Ucits e non-Ucits.

“Il 2014 - ha commentato Bernard Delbecque, direttore dell’Economia e della ricerca di Efama - è stato un anno record per l’industria europea dei fondi di investimento. Le vendite di fondi europei sono salite al record storico di 601 miliardi e gli asset in gestione hanno rotto la soglia degli 11 trilioni grazie a una crescita del 15%. Un risultato ottenuto nonostante la crescita stagnante, le minacce inflazionistiche e le tensioni geopolitiche. Il risultato positivo può essere spiegato da quattro fattori chiave: la ricerca per ritorni dagli investimenti in un contesto di tassi di interesse molto bassi; l’appeal dei fondi di investimento in termini di protezione dell’investitore; la grande varietà di strategie di investimento e profili di rischio rendimento disponibili nel mercato e il ruolo delle azioni delle banche centrali nel prevenire la deflazione e spingere la crescita”.

I fondi a lungo termine sono saliti a 463 miliardi dai 327 del 2013. In particolare hanno registrato un forte progresso di vendite nette i fondi obbligazionari e i fondi bilanciati.
I fondi obbligazionari sono passati a 198 miliardi dai 79 del 2013 e i bilanciati a 186 miliardi dai 118 del 2013.
Al contrario, ha tirato il freno la raccolta della categoria azionario che nel 2014 si è fermata a 55 miliardi dai 97 del 2013.
In fase di recupero i money market fund che hanno registrato 5 miliardi di riscatti netti contro gli 83 subìti nel 2013.
In riduzione invece i fondi non-Ucits che hanno raccolto 138 miliardi di euro dai 169 dell’anno precedente. In particolare i fondi speciali hanno attratto vendite per 91 miliardi dai 142 del 2013.

“I fondi obbligazionari - ha spiegato Delbecque - hanno attratto la maggior parte della raccolta netta dal momento che gli investitori continuano ad aspettarsi che i tassi di interesse a lungo termine continuino a cadere. I fondi azionari hanno registrato vendite inferiori al 2013 a causa di uno scenario economico fosco e mercati azionari volatili. In questo contesto macroeconomico incerto, la domanda per fondi bilanciati è aumentata al livello record dal momento che questo tipo di fondi offre agli investitori un’attraente diversificazione di asset e una riduzione dei rischi. Dall’altra parte, i fondi monetari hanno sofferto ma con riscatti netti inferiori al 2013. Questo conferma che molte imprese ed istituzioni europee usano i money market fund come uno strumento di gestione del cash a breve termine persino quando offrono ritorni vicini allo zero”.
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