ETP, dicembre miglior mese di sempre per la raccolta

9 Gennaio 2015 16:20

financialounge
e di dicembre è stato il migliore di sempre per la raccolta mondiale degli ETP (Exchange traded products), cioè l’insieme aggregato dei fondi passivi quotati in Borsa dagli ETF (Exchange traded funds) agli ETC (Exchange traded commodity) fino agli ETN (Exchange traded notes).

I flussi dell’ultimo mese del 2014 hanno infatti superato i 60 miliardi di dollari e l'industria globale ha chiuso l’anno a quota 330,6 miliardi di dollari di sottoscrizioni conclamando il 2014 anno record. Si tratta di un risultato che consacra il settore degli ETF che ha raggiungo una fase di maturità, grazie all’adozione di questi prodotti da parte di nuove tipologie di utilizzatori (sia istituzionali che retail) e di nuove applicazioni (non soltanto gestioni patrimoniali ma anche fondi di fondi e gestioni automatiche di portafoglio).

Il mese di dicembre, in particolare, ha tratto vantaggio dalle notizie incoraggianti sulle prospettive economiche degli Stati Uniti, dal dollaro forte e da un ulteriore calo del prezzo del petrolio che ha innescato il rally azionario di fine mese. Un aspetto che ha agevolato le sottoscrizioni verso questa tipologia di prodotti è stato anche il fatto che la Federal Reserve è rimasta inaspettatamente accomodante in tema di rialzo dei tassi di interesse mentre la revisione al rialzo della crescita del pil americano al 5% nel terzo trimestre, che ha segnando il livello più elevato negli ultimi 11 anni, ha permesso ai flussi degli ETP quotati negli Stati Uniti di raggiungere i 52,6 miliardi di dollari, superando come già avviene consecutivamente da alcuni mesi, la soglia dei 40 miliardi di dollari a livello mensile.

Dopo la riunione della Fed, i flussi obbligazionari hanno registrato un’accelerazione chiudendo dicembre a 5,7 miliardi di dollari, guidati da fondi che consentono esposizioni allargate al debito statunitense, unitamente al segmento investment grade corporate, sia europeo che statunitense. Molto bene pure l’azionario giapponese che ha raccolto 5,6 miliardi di dollari: un risultato ottenuto esclusivamente a livello di fondi quotati in Giappone, dato che il Primo Ministro, Shinzo Abe, ha assicurato il sostegno alle sue politiche economiche attraverso le elezioni anticipate, con il conseguente rialzo del mercato azionario.

I flussi azionari paneuropei si sono ulteriormente stabilizzati raccogliendo 2,3 miliardi di dollari, dal momento che il mercato attende un ulteriore stimolo dalla BCE. Perdita di slancio, infine, a dicembre per l’azionario emergente che ha infatti accusato rimborsi pari a 6,7 miliardi di dollari, la metà dei quali relativi a fondi con esposizioni allargate sui mercati emergenti: il 2014 si chiude con un saldo negativo di 1,8 miliardi di dollari, sebbene in miglioramento rispetto ai -10,3 miliardi dell’intero 2013.

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