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Perché la Grecia fa meno paura del 2012

11 Dicembre 2014 09:45
financialounge -  grecia Maria Paola Toschi volatilità
Con una mossa a sorpresa martedi scorso il Governo greco ha anticipato le elezioni presidenziali dal Febbraio 2015 a Dicembre 2014. La reazione dei mercati è stata molto nervosa: la borsa greca ha perso oltre il 12% dopo un anno un pò altalenante, e il rendimento dei titoli governativi a 10 anni che erano già in crescita da settembre ad oggi, è salito di quasi 100 punti base.

“È ancora fresca la memoria di quando nel 2012 la Grecia aveva rischiato di far deragliare l’Europa e i mercati finanziari. Ma i problemi del paese oggi fanno meno paura e l’effetto negativo di una fase di incertezza e instabilità politica potrebbero essere localizzati soprattutto nei mercati finanziari greci con ridotto potenziale di contagio nel contesto europeo” ricorda Maria Paola Toschi, Market Strategist di J.P. Morgan Asset Management per la quale, tuttavia ci sono alcuni aspetti da considerare e alcune possibili ripercussioni a livello europeo.

Infatti una vittoria in Grecia della sinistra anti europeista potrebbe determinare un effetto contagio in altri paesi europei aprendo la strada a un periodo di forte dibattito politico e rimettendo in discussione la procedura di salvataggio della Grecia, nonostante gli sforzi di questi ultimi anni per riportare il paese su un sentiero di sviluppo più sostenibile. Le elezioni a sorpresa implicano una fase politica di incertezza che potrà pesare sui mercati nei prossimi mesi, ma soprattutto sui mercati della Grecia. In generale ciò potrebbe creare una fase di volatilità.

I mercati si stanno dimostrando molto nervosi, ma non potrà avere la stessa forza e le stesse implicazioni negative soprattutto in termini di contagio che si erano manifestate in passato nel 2012.
Infatti molta strada è stata percorsa da allora, la BCE ha creato un contesto europeo molto più sano e le misure di ristrutturazione dei debiti greci, varate negli anni passati, hanno praticamente ripulito i portafogli degli investitori globali dai titoli del paese ellenico.

“In ogni caso questa vicenda ha ricordato l’importanza delle situazioni politiche in Europa che potranno avere ancora la forza di influenzare i mercati e creare periodiche fasi di volatilità. I rischi politici restano in Europa. Una vittoria di Syriza (leader del partito greco di opposizione antieuropeista) potrebbe alimentare la ripresa di quelle tendenze anti-europeiste che si sono manifestate in molti altri paesi e che sono la conseguenza delle misure impopolari di austerità che sono state necessarie negli ultimi anni. Ad esempio in occasione delle elezioni, in programma in Spagna nel prossimo anno, potrebbe incrementare la popolarità del parito anti-austerità Podemos mentre spinte antieuropeiste si stanno manifestando anche in Francia. Ciò potrebbe alimentare il dibattito ancora in corso tra i sostenitori delle misure di austerità, come risposta prioritaria alla crisi, e chi sposa invece la scelta delle misure espanive pro-crescita” fa notare Maria Paola Toschi, Market Strategist di JPMorgan Asset Management.

Queste preoccupazioni politiche potranno creare preoccupazioni e periodiche fasi di volatilità sui mercati finanziari nel corso del 2015. Tuttavia Maria Paola Toschi non pensa che possano avere la violenza che hanno mostrato in passato. La reazione molto composta dei mercati obbligazionari europei, ad accezione della Grecia, alle vicende del paese, testimonia che il rischio di contagio è molto inferiore al passato e che l’attenzione degli investitori resta focalizzata sulla BCE e sul ruolo di stabilità che continuerà a svolgere.

Resta infatti ancora forte l’aspettativa che la BCE dovrà agire con una manovra di acquisti di titoli governativi europei su larga scala che potrebbe essere annunciata nel primo trimestre del 2015 per fronteggiare i crescenti rischi di disinflazione esacerbati dal continuo calo dei prezzi energetici.
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