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Cosa insegna il collocamento di Raiway

21 Novembre 2014 15:30
financialounge -  Piazza Affari Privatizzazioni Raiway
Il titolo Raiway ha guadagnato il primo giorno di quotazione a Piazza Affari il 4,7% in una seduta di Borsa piatta (indice Ftsemib +0,14%): ieri, al secondo giorno, ha consolidato il prezzo (+0,1%) in un mercato che ha perso lo 0,88%. Si tratta di un successo per la Rai e per l’Italia che insegna alcune cose.

In primis, anche in un momento di Borsa non eccessivamente favorevole come quello attuale, è possibile effettuare un collocamento di successo. Ovviamente la base fondamentale è la qualità degli asset e Raiway lo è in virtù di contratti a lungo termine con la televisione di stato e con altri soggetti a cui vengono affittati le sue torri di trasmissione. Tuttavia, in questa fase, lo sono anche altri due aspetti: la visibilità del business e i dividendi attesi.

In secondo luogo, l’operazione Raiway conferma che è possibile proseguire il programma italiano delle privatizzazioni a patto però che i singoli collocamenti siano coordinati (in modo da non sovrapporre quotazioni in contemporanea sul mercato) e fatti conoscere accuratamente ai potenziali sottoscrittori: Credit Suisse, global coordinator del collocamento Raiway insieme a Banca Imi e Mediobanca, ha dichiarato di aver organizzato oltre 300 incontri con 140 investitori internazionali tramite road show in tutte le principali piazze finanziarie da Londra a Francoforte, da Parigi a New York fino a Boston.

Inoltre, e siamo al terzo punto, il prezzo di collocamento deve risultare al di sotto del valore che il mercato attribuisce: per esempio il titolo Raiway, che inizialmente era stato proposto in una forchetta di prezzo tra i 2,95 e i 3,5 euro, è stato fissato per i sottoscrittori dell’IPO a 2,95 euro nonostante il corposo book di prenotazioni.

In questo modo si incentivano gli acquirenti e, soprattutto, si creano le condizioni non solo del successo nella fase iniziale dell’IPO ma anche a medio termine: tramite questa opzione si può, peraltro, procedere con una tranche iniziale inferiore a quella ipotizzata (20-25% invece che 40-49%) per poi proseguire con una seconda tranche successiva in modo da massimizzare il valore della azienda oggetto del collocamento in Borsa.
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