ETP sulle commodity, i prezzi bassi attraggono gli investitori

Oltre 30 milioni di dollari. È questo il bottino, in termini di raccolta netta, contabilizzati dagli ETP (l’insieme di ETC, ETF e ETN) specializzati sull’oro nell’ultima settimana.
Un afflusso consistente che ha coinciso con la discesa delle quotazioni del metallo giallo a 1.161 dollari l’oncia, il livello più basso degli ultimi quattro anni.
Secondo gli osservatori del settore, proprio queste basse valorizzazioni dell’oro stanno attraendo gli investitori più speculativi alla ricerca di opportunità di guadagno a breve: sperano, in pratica, in un imminente e sostanzioso rimbalzo dei prezzi per vendere e fare profitti in breve tempo.

Un fenomeno che si può riscontare, sebbene in scala più ridotta, anche sugli ETP sul petrolio che nell’ultima settimana hanno beneficiato di flussi netti di acquisti per 6 milioni di dollari portando il valore mensile a 33 milioni: anche nel caso dei fondi passivi con sottostante strumenti finanziari legati direttamente o indirettamente al greggio, si è trattato in larga misura di «scommesse» speculative indirizzate a sfruttare il recupero del prezzo del petrolio nelle prossime settimane.

Da segnalare infine che gli ETP sul nickel (+8,5 milioni) è sono stati gli unici tra quelli nel segmento dei metalli industriali a vantare un saldo di raccolta settimanale positiva mentre tra gli etp sulle commodity si sono distinti quelli sui semi di soia (+6 milioni).
Dall’inizio dell’anno, la raccolta netta dell’intero settore degli etp sulle commodity resta però in territorio negativo (-81,9 milioni di dollari), per effetto del saldo in profondo rosso degli ETP sui metalli preziosi (-386 milioni, 246 dei quali deflussi dagli ETP sull’oro), solo parzialmente controbilanciato dai flussi positivi negli ETP sui metalli industriali (114,9 milioni), su quelli sull’energia (90 milioni) e sugli ETP sulle commodity agricole (63,6 milioni).