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C’è potenziale nelle azioni giapponesi e nei consumer USA

31 Ottobre 2014 10:17
financialounge -  BlackRock dollaro Fondi obbligazionari inflazione mercati azionari
Nei prossimi mesi, le azioni potrebbero registrare ulteriori rialzi: un contesto che vede favorite soprattutto le azioni giapponesi e che, inoltre, suggerisce l'adozione di un atteggiamento più costruttivo sulle azioni dei beni consumo negli States. Si possono sintetizzare così le conclusioni a cui giunge Russ Koesterich, Global Chief Investment Strategist di BlackRock, nel commento settimanale ai mercati del 27 ottobre che parte dal forte recupero messo a segno dalle Borse la scorsa settimana.

“Non c'e stato nessun catalizzatore particolare per giustificare il rally in Borsa della scorsa settimana. Le azioni hanno beneficiato di nuovi stimoli da parte della Banca centrale europea (BCE), dei dati economici positivi relativi alla Cina, dell'attesa per ulteriori acquisti azionari da parte dei fondi pensione giapponesi e degli utili aziendali migliori del previsto negli Stati Uniti. A dire il vero, ci sono stati anche alcune delusioni degne di nota (vale a dire, IBM, McDonald e Coca-Cola), ma la maggior parte delle corporation a stelle e strisce stanno battendo le attese. Fino ad ora, con il 30% delle aziende dell’S&P 500 che hanno pubblicato i dati del terzo trimestre, gli utili sono cresciuti del 11,3% e i ricavi del 5,1%, battendo le attese, rispettivamente, pari a +5% e +1%. Tra le società che hanno superato le aspettative figurano Apple e Caterpillar, che ha alzato le stime per l'intero anno sulle aspettative di una migliore crescita globale” ricorda Russ Koesterich per il quale tutto questo ha rappresentato una buona notizia per gli investitori preoccupati che un dollaro più forte e una crescita più lenta degli Stati Uniti potessero avere impatti significativi sugli utili societari.

Ma le azioni non sono state l'unica asset class a beneficiare del cambiamento di sentiment nel corso della scorsa settimana. I flussi di acquisto sul segmento del reddito fisso sono stati pari a 7,8 miliardi di dollari e, a parte i fondi specializzati sui titoli del Tesoro, i maggiori afflussi si sono diretti sui fondi high yield.
“Come abbiamo suggerito qualche settimana fa, l’alto rendimento era diventato attraente dopo il recente sell-off (vendita indiscriminata di titoli sul mercato senza limitazione di volumi e di prezzo). Da allora, i bond high yield si sono mossi al rialzo e gli spread rispetto ai rendimenti dei titoli del Tesoro hanno registrato una contrazione di più di 60 punti base (0,60%)” puntualizza Russ Koesterich che, subito dopo, fa presente come uno dei motivi del rimbalzo del segmento high yield sia la mancanza di rendimento in altri segmenti del mercato a reddito fisso.
Con l'inflazione che resta bassa in tutto il mondo (quella core degli Stati Uniti nel mese di settembre si attesta al 1,7%, al di sotto dell'obiettivo della Fed), il rendimento dei titoli più tradizionali rimane bloccato a livelli bassi, prossimi ai minimi storici. Questo spinge gli investitori, ancora una volta, a ricercare fonti di reddito nei loro portafogli in altre asset class a più altro profilo di rischio.

In questo contesto, Russ Koesterich segnala due aree da tenere d'occhio: le azioni dei settori dei beni discrezionali giapponesi e quelle dei bendi di consumo degli Stati Uniti. “Le azioni giapponesi sono salite lunedi scorso di quasi il 4% e hanno continuato a aggiungere guadagni per tutta la settimana. Una tendenza innescata dalla notizia che gli investimenti del Fondo Pensione Governativo del Giappone per (GPIF), il più grande fondo pensione del mondo, potrebbero raddoppiare la quota in portafoglio, relativamente alle azioni nazionali, dal 12% al 25%. E, dal momento che altre istituzioni giapponesi potrebbero seguire l'esempio, ciò potrebbe causare un aumento dei prezzi ed essere un catalizzatore per ulteriori guadagni. Di conseguenza, restiamo positivi sulle azioni giapponesi” argomenta Russ Koesterich.

In parallelo, gli investitori potrebbero prestare maggiore attenzione anche al settore dei beni voluttuari degli Stati Uniti.
“Siamo stati prudenti su questo settore per tutto l'anno. In effetti, una combinazione di crescita del reddito lenta, una tendenza a spendere inferiore alla media storica e valutazioni elevate ha portato ad una significativa sottoperformance: il settore dei beni di consumo è infatti in rosso da inizio anno contro il +6% dell’S&P500. Tuttavia, sebbene la crescita del reddito disponibile degli americani sarà probabilmente poco brillante, la spesa dei consumatori potrebbe essere irrobustita in futuro dai prezzi dell'energia più bassi e dal recente calo dei tassi di interesse, che ha spinto i tassi dei mutui a 30 anni al di sotto della soglia del 4%. Questi sviluppi, insieme a una maggiore crescita economica nel secondo semestre, suggeriscono che i beni di consumo potrebbe risultare meno sotto pressione, spingendoci ad assumere un peso neutrale (dal sottopeso attuale) in questo settore” conclude Russ Koesterich.
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