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Anja Hochberg

Idee d’investimento - Azioni - 22 settembre 2014

22 Settembre 2014 09:50
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Nick Price, gestore del FF Emerging Markets Fund, ritiene che le attuali valutazioni dei mercati emergenti siano particolarmente attraenti per il medio lungo termine. Tuttavia, il gestore del comparto di Fidelity Worldwide Investment che nel 2014 è stato riconosciuto da Morningstar come miglior fondo azionario emergente, nell’articolo “La selettività è la chiave vincente negli emerging markets” tiene a sottolineare come sia la gestione attiva di tipo bottom up, incentrata cioè sulla rigorosa selezione delle migliori società e, specialmente, sull’esclusione dei titoli meno promettenti, a caratterizzare il fondo FF Emerging Markets Fund permettendogli di registrare rendimenti marcatamente superiori alla media di mercato.

Selettività che, nel caso di Joost Van Leenders di BNP Paribas Investment Partners viene declinata a livello di Paesi. Il gestore, nell’articolo “La forza del dollaro accentua le difficoltà di euro e yen” dichiara: “Nelle azioni emergenti e, più in particolare per quanto riguarda il sovrappeso nelle azioni della cosiddetta Greater China (che comprende Cina, Hong Kong e Taiwan), abbiamo effettuato una rotazione alla luce degli sviluppi positivi della crisi in Ucraina e del cambiamento della dinamica elettorale in Brasile, dove il candidato più favorevole alle riforme ha la possibilità di sconfiggere il presidente in carica”. Joost Van Leenders conferma inoltre un sovrappeso nell’area dell’euro rispetto al Regno Unito.

Restando nel Vecchio Continente, le small e mid cap europee dovrebbero essere le principali beneficiarie delle nuove misure introdotte dalla BCE. Ne è convinta Anja Hochberg, Investment Strategy – CIO Europe and Switzerland di Credit Suisse dopo aver studiato gli sviluppi della crisi in Europa, le decisioni dell’Eurotower e le valutazioni relative al mercato azionario degli Stati Uniti e del Vecchio Continente.
“Il graduale cammino verso la normalità congiunturale è ancora lungo. Oltre agli evidenti miglioramenti strutturali, l’Europa dovrebbe presentare un quadro favorevole anche sul fronte azionario, essendo ben posizionata per trarre vantaggio dall’allentamento monetario e dalle valutazioni eque; e soprattutto grazie all’indebolimento dell’euro dovrebbe essere in grado di aumentare nuovamente gli utili societari. I nostri portafogli globali sovrappesano pertanto le azioni europee, con le small e mid cap della regione che appaiono particolarmente appetibili” spiega Anja Hochberg nell’articolo “Small e mid cap Europa al centro dell'attenzione”.

Russ Koesterich, Global Chief Investment Strategist di BlackRock, invece, indica il Giappone come la piazza azionaria dove trovare ancora valore. Nell’articolo “Le azioni giapponesi meritano attenzione” lo strategist argomenta così le sue convinzioni: “Tassi di interesse più elevati e una forte economia degli Stati Uniti continuano a spingere il dollaro al rialzo e le altre valute al ribasso: la scorsa settimana, lo yen giapponese ha toccato il minimo degli ultimi sei anni contro il dollaro. La debolezza della divisa nipponica, accoppiato con la prospettiva di ulteriori acquisti di azioni nazionali da parte di fondi pensione giapponesi, ha generato una corrente di acquisti sull’equity del paese. Nonostante un aumento del 17% dai minimi di primavera, i titoli giapponesi rimangono a buon mercato rispetto ad altri mercati sviluppati, in particolare gli Stati Uniti. Ecco perché continuiamo a vedere ancora opportunità in questo mercato azionario”.
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