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I fattori di supporto al prezzo dell’oro

9 Luglio 2014 16:30

financialounge -  cina ETP geopolitica india inflazione oro tassi di interesse USA
he gli investitori in lingotti d'oro hanno preferito mantenersi alla larga dal metallo prezioso dopo la più grande correzione di prezzo degli ultimi tre decenni, all'inizio di quest'anno la domanda e, ora, anche le quotazioni stanno sfidando le previsioni ribassiste. I money manager hanno aumentato le posizioni nette rialziste sull’oro per la quarta settimana di fila al 1 luglio mentre gli acquisti di ETP in oro stanno salendo al ritmo più rapido dal 2012.

"Le performance dell’oro hanno dimostrato che gli orsi (cioè gli investitori che scommettevano sul ribasso del prezzo del metallo giallo) hanno finora sbagliato quest'anno" ha dichiarato sibillino John Kinsey, cogestore presso la Caldwell Securities Ltd. di Toronto. Mentre gli ultimi dati diffusi dal governo disegnano una economia degli Stati Uniti in progressiva salute e Goldman Sachs Group e Societe Generale predicono che i prezzi dell’oro si contrarranno entro fine anno, le preoccupazioni sull’inflazione e le tensioni geopolitiche internazionali stanno spingendo gli investitori verso il metallo giallo come bene rifugio.

Non a caso i prezzi dell’oro hanno esteso i guadagni dopo che la Federal Reserve ha segnalato all'inizio di questo mese che manterrà i tassi di interesse vicino a minimi record e dopo l’incremento della violenze in Iraq e in Ucraina. Gli investitori che hanno creduto nel settore aurifero sono stati ricompensati, sebbene non con performance stellari. Il valore dei fondi focalizzati sulle società aurifere è aumentato di 4,9 miliardi dollari di quest'anno mentre le quotazioni dell’oro sono salite del 9,5 per cento da gennaio.

Le quotazioni dell’oro dipendono da molti fattori ma i più importanti sono quelli relativi ai flussi di investimento degli ETP (i prodotti passivi che acquistano e vendono i lingotti sul mercato) in funzione delle sottoscrizioni e delle richieste di riscatto da parte degli investitori, e quelli dei maggiori importatori di metallo giallo e cioè la Cina e l’India: quest’ultima, in particolare, dal 2013 ha introdotto alcuni pesanti vincoli per i residenti che acquistano oro fisico sul mercato estero. In entrambi i casi, sia nell’ambito degli ETF che dei big importer di oro, non si ravvisano all’orizzonte consistenti cambi di tendenza che, al momento, restano piuttosto fiacche sul versante degli acquisti.

La raccomandazione degli esperti, per quanto riguarda l’investimento nell’oro, è di distinguere tra il breve termine e il medio lungo periodo. Nel breve, dove prevalgono approcci più tattici e speculativi, possono prevalere nei prossimi 3-6 mesi anche forti correzioni (gli specialisti di Goldman Sachs in un report dello scorso 28 giugno stimano un prezzo dell’oro a 1.050 $ in 12 mesi), mentre nel medio lungo termine una piccola percentuale in ETP o fondi specializzati sul settore aurifero possono rappresentare una specie di polizza assicurativa contro una improvvisa fiammata dell’inflazione.

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