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Indipendence Day: futuro a rischio per la libertà su Internet
4 Luglio 2014 10:30

orno dell’Indipendenza, dagli Stati Uniti arriva l’allarme sul futuro che ci attende su Internet. Secondo un sondaggio condotto da Poew Research su un campione di 1.400 esperti IT, il web libero così come lo conosciamo oggi non può essere dato come acquisito anche per gli anni a venire. Il che pone nuove problematiche per la società globale.
La convinzione diffusa è che, entro il 2025, praticamente tutti i cittadini del mondo saranno online e questo consentirà di condividere le invenzioni e le innovazioni molto più rapidamente rispetto a oggi. Aprendo così nuove opportunità di crescita anche a chi vive distante dai grandi centri dell’economia internazionale. La disintermediazione del web metterà sempre più in crisi in media tradizionali, oltre alle autorità politiche, che in molti casi già oggi guardano con preoccupazione a questa prospettiva.
Tanto che vengono citati i casi di Egitto, Pakistan e Turchia, che in tempi recenti hanno messo il bavaglio al web per controllare il flusso di informazioni in circolazione.
Anche se non sempre la stretta ha funzionato.
Secondo gli esperti coinvolti nell’indagine, la neutralità della rete, per cui ad oggi tutti i provider devono consentire l’accesso dei contenuti a tutti gli utenti in maniera egualitaria e alla stessa velocità senza alcun filtro o discriminazione, difficilmente sarà garantita a lungo.
I fornitori di tecnologia sono tentati dalla prospettiva di creare due binari d’accesso, uno a velocità maggiore per gli utenti disposti a pagare tariffe più elevate e l’altro rallentato per tutti gli altri.
Al tema della libertà si lega anche lo sdegno creato in tutto il mondo dal recente esperimento di Facebook, che è intervenuto sull’algoritmo che determina il flusso di notizie in bacheca, di fatto manipolando le emozioni. Un comportamento che mostra lo strapotere ormai acquisito dai big della rete.
La convinzione diffusa è che, entro il 2025, praticamente tutti i cittadini del mondo saranno online e questo consentirà di condividere le invenzioni e le innovazioni molto più rapidamente rispetto a oggi. Aprendo così nuove opportunità di crescita anche a chi vive distante dai grandi centri dell’economia internazionale. La disintermediazione del web metterà sempre più in crisi in media tradizionali, oltre alle autorità politiche, che in molti casi già oggi guardano con preoccupazione a questa prospettiva.
Tanto che vengono citati i casi di Egitto, Pakistan e Turchia, che in tempi recenti hanno messo il bavaglio al web per controllare il flusso di informazioni in circolazione.
Anche se non sempre la stretta ha funzionato.
Secondo gli esperti coinvolti nell’indagine, la neutralità della rete, per cui ad oggi tutti i provider devono consentire l’accesso dei contenuti a tutti gli utenti in maniera egualitaria e alla stessa velocità senza alcun filtro o discriminazione, difficilmente sarà garantita a lungo.
I fornitori di tecnologia sono tentati dalla prospettiva di creare due binari d’accesso, uno a velocità maggiore per gli utenti disposti a pagare tariffe più elevate e l’altro rallentato per tutti gli altri.
Al tema della libertà si lega anche lo sdegno creato in tutto il mondo dal recente esperimento di Facebook, che è intervenuto sull’algoritmo che determina il flusso di notizie in bacheca, di fatto manipolando le emozioni. Un comportamento che mostra lo strapotere ormai acquisito dai big della rete.
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