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Idee di investimento - Obbligazioni - 16 giugno 2014

16 Giugno 2014 10:30
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William de Vijlder, Vice Chairman e Membro Executive Committee BNP Paribas Investment Partners durante l’incontro dal titolo eloquente “Dove sono i pesci? Investire quando le opportunità diventano scarse” organizzato lo scorso 10 giugno da BNP Paribas Investment Partners a Milano e riservato alla stampa specializzata, ha delineato le prospettive dei mercati per la seconda parte dell’anno partendo dalla crisi Ucraina, dalla situazione in Giappone, dal mercato obbligazionario e dall’euro.
Le sue conclusioni, come emerge dall’articolo “Investire quando le opportunità diventano scarse”, suggeriscono un sovrappeso sulle azioni globali senza specifiche preferenze regionali, sull’obbligazionario high yield Europa e sugli inflation linked bond.

La sua collega, Laura Tardino, strategist di BNP Paribas investment Partners, nell’articolo “Mercati tranquilli in attesa di indicazioni delle banche centrali” ha invece ribadito il sovrappeso nel debito emergente in valuta locale: “A partire dal mese di febbraio, le obbligazioni dei paesi emergenti in valuta locale hanno tenuto abbastanza bene. Gli spread si sono ridotti - in particolare rispetto ai titoli USA - e i rendimenti sono scesi in misura ancora maggiore (al traino del ribasso registrato dal rendimento decennale USA). Abbiamo ripristinato la posizione sovrappesata in questo segmento del mercato, in particolare per sfruttare il carry, che riteniamo interessante. Il rendimento del debito in valuta locale è superiore di oltre 100 punti base a quello dei titoli denominati in dollari USA. Abbiamo coperto il rischio di un rialzo generalizzato dei rendimenti attraverso una posizione ribassista (short) sui Treasury USA a scadenza quinquennale. Gli altri fattori che ci hanno indotto ad assumere questa posizione sovrappesata sono: l'abbondante liquidità sui mercati internazionali, il calo della volatilità sui mercati valutari e l’attenuarsi delle tensioni geopolitiche”.

In campo valutario risultano invece piuttosto interessanti le raccomandazioni espresse da Luca Bindelli, Head of Foreign Exchange Analysis di Credit Suisse nell’articolo “È il momento di sterlina, corona norvegese e dollaro USA”:“La sterlina inglese ha del potenziale per registrare un apprezzamento rispetto all’euro, allo yen giapponese e al franco svizzero grazie alla buona intonazione economica del paese che sostiene i tassi britannici. Sul versante delle valute dei paesi emergenti, restano interessanti il peso messicano, lo zloty polacco e il renminbi cinese mentre è meglio osservare la massima prudenza sulle valute sensibili ai tassi come per esempio il real brasiliano, la lira turca e il rand sudafricano”.
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