Contatti

Bill Gross

Idee d’investimento – Obbligazioni - 26 maggio 2014

26 Maggio 2014 11:16
financialounge -  Bill Gross Eve Tournier Fondi obbligazionari Francesca Martignoni High Yield idee di investimento Joost van Leenders mercati emergenti promotori finanziari repressione finanziaria Sylvie Golay Markovich
Le politiche monetarie e i tassi d’interesse bassi rimangono positivi per le azioni e gli attivi ad alto rendimento. Lo ha spiegato in modo dettagliato Joost Van Leenders, di BNP Paribas Investment Partners, nell’articolo “La politica monetaria torna in primo piano”.

Secondo Sylvie Golay Markovich, Head Fixed Income Analysis di Credit Suisse, però, il miglioramento dell’economia e l’inflazione spingeranno al rialzo i rendimenti dei titoli di Stato. In questo contesto, i Paesi periferici d’Europa sono comunque destinati a beneficiare delle attese di allentamento quantitativo, mentre i titoli corporate dei paesi avanzati evidenziano meno valore intrinseco.
Ecco perché nel suo articolo “Essenziale l’allocazione regionale nel reddito fisso” Sylvie Golay Markovichi suggerisce di puntare sulle obbligazioni in valute forti di alcuni paesi emergenti.

“Per la nostra esposizione obbligazionaria europea privilegiamo una selezione di titoli di capitale bancari, bond societari ibridi e “astri nascenti” (società con profili creditizi in miglioramento, i cui rating dovrebbero essere rivisti al rialzo da high yield a investment grade)”dichiara invece Eve Tournier, Executive Vice President e Head of Pan-European Credit Portfolio Management di PIMCO nel suo articolo, "I bond europei che forniranno extra reddito".

Ma per Bill Gross, managing director e CIO di PIMCO, la vera pietra angolare per gli investitori è rappresentata dal tasso ufficiale neutrale, cioè il livello di tasso affinchè, in un’economia indebitata, i debitori possano sopravvivere, il debito possa essere ridotto in percentuale del PIL e le economie possano evitare recessioni e depressioni come ha spiegato nell’articolo "Ecco come svincolarsi dalla repressione finanziaria": “Noi di PIMCO crediamo che questa enfasi sul futuro tasso ufficiale “neutrale” sia la chiave di volta per cogliere il valore insito in tutti i mercati finanziari. Se i futuri rendimenti della liquidità saranno pari al 2% (come crediamo) anziché al 4%, anche le valutazioni di asset quali le azioni e gli immobili appaiono più giuste. E gli attuali timori di bolle speculative sarebbero infondati”.

Un tasso ufficiale neutrale del 2%, tuttavia, ha un prezzo: le performance future delle attività finanziarie saranno nettamente inferiori ai livelli storici.
Tradotto in pratica, significa che potenzialmente i rendimenti offrirebbero un 2% anziché un 4% sulla liquidità; forse un 3%, anziché un 5%, sui Treasury decennali; un 4%, invece che un 5-7%, sulle azioni.
Ne deriva che, la repressione finanziaria, non è amica dell’investitore, perché riduce le performance sulla liquidità e sulle altre attività finanziarie.

Per svincolarsi dalle repressione finanziaria l’unica strada è investire in prodotti e soluzioni che abbiano come obiettivo la generazione di reddito come argomenta Francesca Martignoni, Country Head Italia di Fidelity Worldwide Investment nell’articolo “In rampa di lancio “Obiettivo Reddito”.
“Sono sempre più numerosi gli Italiani che hanno il reddito fra i loro principali obiettivi di investimento e Fidelity vuole mettere al servizio dei consulenti le competenze e gli strumenti sviluppati per aiutare i risparmiatori ad ottenere flussi di reddito regolari e affidabili dai propri investimenti”.

Il gradimento crescente nei confronti dei consulenti finanziari rispetto a quanto registrato negli altri paesi emerge anche dai dati dell’indagine sui cosiddetti investitori affluent e High Net Worth che Natixis Global Asset Management (NGAM) ha condotto a livello internazionale coinvolgendo 5.950 investitori, 500 dei quali in Italia e ognuno con un patrimonio minimo di 200 mila dollari (circa 143 mila euro), di 14 paesi diversi tra Asia, Europa, America e Medio Oriente.
Nell’articolo “Tra la ricerca di rendimento e la protezione del capitale” si scopre un altro punto del sondaggio di Natixis Global Asset Management: i risparmiatori, anche quelli con patrimoni ingenti, non hanno obiettivi finanziari ben definiti, palesano una non adeguata conoscenza e non hanno dei piani per aiutarli a rispondere alle esigenze future.

Alcuni suggerimenti sulle asset class obbligazionarie in grado di offrire ancora valore aggiunto però sono disponibili. Pictet Asset Management Strategy Unit (PSU), per esempio, sostiene nell’articolo “Sovrappeso nell’high yield senza trascurare i rischi crescenti” che ci sia ancora valore nel segmento high yield sebbene occorra prestare la massima attenzione per evitare i rischi, in aumento, di questa asset class.
Sempre nel reddito fisso, la PSU ha dichiarato di aver preso profitto, portandoli a peso neutrale in portafoglio, nei bond emergenti in valuta locale, ed ha aumentato la quota, che ora è a peso neutrale, negli emerging markets bond in dollari USA: la PSU ha inoltre deciso di ridurre la duration di portafoglio.

Anche UBP, Union Bancaire Privée, condivide la view positiva sugli high yield specificando tuttavia, nell’articolo ”Un approccio diversamente attivo sugli high yield” che predilige gli spread del settore high yield, che mostrano valutazioni ancora attraenti in funzione degli indici CDS(Credit Default Swap) high yield che risultano sottovalutati: le loro quotazioni infatti riflettono un tasso di default (fallimento degli emittenti) al 6,4% a fronte di un tasso di default atteso, per il 2014 e il 2015, del 2%, che è ben al di sotto della media storica del 4%.
Share:
Trending