convertibili
Uno strumento efficiente per l’azionario Europa
8 Maggio 2014 09:10

zio anno al 24 aprile scorso il mercato azionario europeo aveva registrato un guadagno dell’1,7%, in base all’indice Msci Europe, e del 2,4%, secondo lo Stoxx 600. Risultati dunque positivi ma certo non particolarmente entusiasmanti. Non solo. Osservando l’andamento degli indici si può notare come tale apprezzamento di valore sia stato tutt’altro che lineare: un rialzo di un punto percentuale nei primi 15 giorni dell’anno seguito da una correzione del 6% tra la fine di gennaio e la prima settimana di febbraio, un rimbalzo del 5,8% durato circa tre settimane, una nuova correzione della durata di due settimane con un calo del 4%, un recupero del 4%, un calo del 1% e ancora una risalita del 3%.
Un andamento a zig zag senza una precisa direzione che ha spiazzato anche molti gestori esperti. Anche perché, nel frattempo, tra marzo e aprile, si è registrata una rotazione settoriale di Borsa a favore dei settori che avevano corso meno nel 2013, come le utilities, l’energia e alcune banche, a discapito dei titoli dei beni discrezionali, degli industriali, dell’healthcare, della tecnologia e del biotech.
In questo contesto, i fondi obbligazionari specializzati sulle convertibili europee hanno mostrato un andamento meno oscillatorio rispetto agli azionari Europa confermando la propria vocazione di prodotti capaci di limitare le perdite del mercato azionario di riferimento, fino anche ad oltre il 50%, e di catturare buona parte dei rialzi (tra il 60% e l’80%). Una caratteristica che fa dei fondi obbligazionari convertibili Europa uno degli strumenti più efficienti per partecipare al potenziale rialzo del mercato azionario del Vecchio Continente che, anche nei prossimi mesi, sarà contraddistinto da un trend moderatamente rialzista ma con fasi alternate e ripetute di ribassi e rialzi.
Un andamento a zig zag senza una precisa direzione che ha spiazzato anche molti gestori esperti. Anche perché, nel frattempo, tra marzo e aprile, si è registrata una rotazione settoriale di Borsa a favore dei settori che avevano corso meno nel 2013, come le utilities, l’energia e alcune banche, a discapito dei titoli dei beni discrezionali, degli industriali, dell’healthcare, della tecnologia e del biotech.
In questo contesto, i fondi obbligazionari specializzati sulle convertibili europee hanno mostrato un andamento meno oscillatorio rispetto agli azionari Europa confermando la propria vocazione di prodotti capaci di limitare le perdite del mercato azionario di riferimento, fino anche ad oltre il 50%, e di catturare buona parte dei rialzi (tra il 60% e l’80%). Una caratteristica che fa dei fondi obbligazionari convertibili Europa uno degli strumenti più efficienti per partecipare al potenziale rialzo del mercato azionario del Vecchio Continente che, anche nei prossimi mesi, sarà contraddistinto da un trend moderatamente rialzista ma con fasi alternate e ripetute di ribassi e rialzi.
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