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Emergenti, la copertura valutaria non è mai eccessiva

21 Aprile 2014 10:00
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Nell’articolo “Emerging markets: i plus della strategia long/short” Enrico Camera, Senior Fund Manager di GAM Investment Management ha delineato le virtù della strategia long/short applicata agli investimenti negli emerging markets soprattutto alla luce della forte ondata di vendite che ha colpito questi mercati durante l'estate nel 2013 che ha ricordato con forza agli investitori che i maggiori rendimenti non sono privi di rischi.

In questo articolo, Enrico Camera, spiega perché le Filippine rappresentano un mercato interessante e perché preferisca assicurare che la performance del portafoglio non risenta di perdite valutarie.

“Sebbene l'approccio di tipo bottom-up resti la caratteristica dominante del processo di strutturazione del portafoglio, si tiene conto anche degli sviluppi a livello di specifici Paesi. Le Filippine rientrano ad esempio tra i Paesi favoriti. Il Paese gode di robusti fondamentali macroeconomici con surplus di partite correnti e di bilancio. L’economia è ancora ad uno stadio emergente e ci sono diversi drivers che pensiamo possano continuare per molti anni. Per esempio, il Buisness Process Outsourcing e il turismo. Ci concentriamo sui titoli più esposti all’economia domestica come Ayala Land” precisa Enrico Camera che poi aggiunge:

“a livello settoriale l'enfasi è posta su investimenti che presentano potenzialità di crescita e valutazioni interessanti. Il settore dei consumi discrezionali e della salute soddisfa questi requisiti. Per esempio in Brasile, Kroton è un interessante play sulla crescente domanda di migliore educazione. Sul versante opposto, l’esposizione alle banche è stata notevolmente ridotta. Tale decisione dipende dal previsto inasprimento delle condizioni monetarie, che ha reso difficile trovare titoli con buone prospettive reddituali. Le pressioni non sono tuttavia equamente distribuite nell'intero settore finanziario, per cui è stato possibile individuare investimenti promettenti in ambito assicurativo”.

Allargando il panorama a tutto il mercato emergente, negli ultimi mesi l'attenzione degli investitori è tornata a rivolgersi alla volatilità delle valute dei paesi in via di sviluppo.

“Tutte le esposizioni verso valute a basso rendimento vengono generalmente dotate di copertura, il cui costo nel caso di tali valute è minimo. Esempi in tal senso includono la corona ceca, lo zloty polacco e diverse valute asiatiche. La decisione di coprire o meno posizioni in valute a maggiore rendimento come il real brasiliano e la lira turca viene presa in base ai singoli casi. Il portafoglio tende in linea di massima ad eccedere in cautela, ritenendo opportuno effettuare coperture specialmente in contesti volatili come quello attuale. Si ritiene che convenga pagare i costi, spesso in realtà piuttosto bassi, al fine di assicurare che la performance non risenta di perdite valutarie” puntualizza Enrico Camera, per il quale, a fronte del progressivo recupero dell'economia mondiale, le prospettive dell'approccio adottato restano positive.

“Gli investitori, meno preoccupati della politica a breve delle banche centrali e delle interferenze delle autorità sui mercati, hanno potuto concentrarsi sui fondamentali delle aziende. Le quotazioni di singoli titoli dovrebbero pertanto salire, accentuando il divario tra le società che raggiungono i propri obiettivi e quelle che invece li mancano” conclude Enrico Camera.
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