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La speculazione ha guadagnato il 70% dal crac Lehman

4 Aprile 2014 09:20
financialounge -  fallimento Lehman Brothers mercati obbligazionari rendimenti
Era il 15 settembre 2008 quando la banca d’affari Lehman Brothers portava i libri in tribunale appellandosi al cosiddetto Chapter 11 del Bankruptcy Code degli Stati Uniti, una speciale procedura prevista per i casi di bancarotta.
La società annunciava che i debiti bancari complessivi ammontavano a 613 miliardi di dollari, quelli relativi alle obbligazioni in circolazione a 155 miliardi mentre le attività si attestavano a quota 639 miliardi. La società è ancora esistente, fino al completamento della procedura di bancarotta.

Subito dopo la dichiarazione di fallimento i prezzi dei titoli obbligazionari emessi e garantiti da Lehman Brothers crollarono per attestarsi ad un livello tra i 20 e i 25 dollari, rispetto ai 100 dollari di nominale. Per tutti coloro che li avevano in portafoglio si trattò di un colpo mortale con perdite anche superiori al’80%. Ma non per gli speculatori.

Infatti, alcuni dei più attenti conoscitori delle dinamiche dei mercati, ha accumulato con pazienza le obbligazioni Lehman Brothers tra la fine del 2008 e il 2009 selezionando accuratamente i titoli da mettere in portafoglio, e oggi può festeggiare rendimenti invidiabili. Proprio ieri, infatti, è stata liquidata la quinta tranche dei rimborsi dei creditori di Lehman Brothers Holding (LBHI) per un totale di 17,9 miliardi di euro. Agli obbligazionisti Lehman Brothers Treasury (LBT) si è quindi aggiunto un ulteriore 9% del valore del credito portando finora il tasso di rimborso al 39% che, rispetto ai 23 dollari medi del 2009, significa una plusvalenza del 70%.
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