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Perché le sanzioni alla Russia sono ancora blande

25 Marzo 2014 10:00
financialounge -  crimea g8 germania Regno Unito Russia sanzioni ucraina USA
Le maggiori potenze industriali del mondo hanno minacciato ulteriori sanzioni per scoraggiare il presidente russo Vladimir Putin nel voler conquistare altre parti dell’Ucraina ed hanno inoltre sospeso la Russia dalla partecipazione al G8: l’incontro del Gruppo dei Sette capi mondiali, per la prima volta dopo l'annessione della scorsa settimana della Crimea da parte della Russia, non si terrà infatti, come pianificato in precedenza, a Sochi, sede delle Olimpiadi invernali.

"Rimaniamo pronti a intensificare le azioni di contrasto comprese sanzioni coordinate a livello settoriale, che avranno un impatto sempre più significativo sull'economia russa, qualora Putin intendesse alimentare questa situazione di crisi" si legge in un comunicato del G -7 dopo un incontro a L'Aia ieri.
Entrambe le controparti della crisi (Ucraina e Russia) hanno trascorso la giornata calcolando meticolosamente cosa fare dopo che Putin ha consolidato il suo controllo sulla Crimea ed ha ammassato forze armate lungo il confine con l'Ucraina, in quello che rappresenta il più grave scontro tra Mosca e gli Stati Uniti ei suoi alleati dal crollo dell'Unione Sovietica.

Mentre il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha dichiarato che il G7 è unito ad imporre un costo sulla Russia per le sue azioni unilaterali in Crimea e in Ucraina, e il primo ministro britannico David Cameron ha ribadito che "è la Russia che deve cambiare rotta", le attuali sanzioni imposte a Mosca sono ancora troppo blande. “Ma non per caso quanto piuttosto dettate da un approccio ben preciso", ha dichiarato Fredrik Erixon, direttore del Centro europeo per la International Political Economy di Bruxelles che ha spiegato:

"La UE e gli Stati Uniti sono seduti sulle armi di distruzione di massa quando si tratta dell’economia della Russia ed è per questo che USA ed Europa stanno procedendo con sanzioni economiche step-by-step a mano a mano che Putin non torni a comportamenti meno minacciosi".

In realtà, i governi europei stanno discutendo anche dei costi da sostenere nel contrastare l’azione attuale del Governo russo. Maggiori restrizioni bancarie avrebbero forti contraccolpi per la Gran Bretagna, un embargo sulle armi sarebbe dannoso per la Francia intenta a vendere portaelicotteri Mistral al Cremlino, mentre i tagli degli acquisti di gas russo potrebbero avere serie ripercussioni su un’ampia una fascia di paesi della UE, a cominciare dalla Germania.
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