Renminbi pilotato al ribasso

di settimana con i mercati finanziari cinesi in ampia contrazione. Lo Shanghai Composite Index è arretrato di due punti percentuali registrando il maggior calo dall'8 luglio, mentre il renminbi è sceso fino allo 0,5 per cento contro il dollaro, cioè la caduta giornaliera più sostenuta dal dicembre 2008: i tassi del mercato monetario, infine, sono crollati a un minimo di 21 mesi spinti al ribasso da una contrazione della domanda speculativa di denaro e una crescita economica debole.

Le spedizioni cinesi all’estero hanno fatto segnare in febbraio un crollo del 18,1 per cento, a fronte di una stima mediana degli analisti che indicavano un incremento del 7,5 per cento: un dato del tutto inatteso sebbene debba essere contestualizzato con le distorsioni derivanti dall’impatto della festività del Nuovo Anno Lunare che ha reso le previsioni più difficili. Gli investitori sono alla ricerca di orientamenti politici dal Congresso nazionale del popolo in corso a Pechino tra le preoccupazioni per un rallentamento della crescita, i molti annunci di nuovi collocamenti azionari e le tensioni geopolitiche tra la Russia e l'Ucraina.

"C'è una lunga serie di cattive notizie oggi: dai pessimi dati economici alle tante IPO che stanno per essere avviate sul mercato, dalla riunione politica del Congresso che si sta concludendo senza sorprese positive e la delicata situazione in Ucraina" ha dichiarato Xu Shengjun, analista di Securities Co. da Shanghai che ha poi aggiunto: "Il mercato ne ha preso atto ed è stato trascinato giù da tutti questi fattori perché non vede alcuna storia positiva oggi".

“Il taglio del fixing del renminbi è significativo, soprattutto se messo in relazione ai dati commerciali deludenti e suggerisce una possibile spinta politica atta a indebolire la divisa cinese per aiutare gli esportatori: ciò potrebbe quindi significare che esistono rischi crescenti per ulteriori ribassi del renminbi", ha invece sottolineato Dariusz Kowalczyk, uno strategist del Credit Agricole CIB di Hong Kong.