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Il boomerang degli hacker colpisce Cina e Russia

21 Febbraio 2014 14:20
financialounge -  cina hacker mobile Russia settore tecnologico software
Quando si parla di attacchi informatici che affliggono le reti di computer negli Stati Uniti, i cattivi attori sono quasi sempre gli stessi: avversari senza volto provenienti da oscure regioni dell'Asia e dell'Europa orientale. Ma cosa succede se la questione viene esaminata dal fronte opposto, cioè dal punto di vista delle persone che vivono nei paesi sospettati o, addirittura, identificati come piattaforme di lancio per attacchi di hacker di tutto il mondo?

Una recente ricerca condotta dalla società di sicurezza Lookout dimostra che quando si parla di cyber-minacce, i paesi raccolgono ciò che seminano. Il rapporto Lookout dimostra infatti che la Russia e la Cina non sono solo la fonte di attacchi sofisticati alle infrastrutture all'estero ma risultano essere pure i due paesi in cui gli utenti di smartphone hanno più probabilità di incorrere in attacchi e in programmi dannosi destinati ai loro dispositivi mobili: Francia, Regno Unito, Stati Uniti e Germania chiudono l’elenco.

La relazione ha definito che le principali minacce sui dispositivi mobili comprendono soprattutto l’intrusione definitiva di software dannosi, come le applicazioni che rubano informazioni personali, con programmi che operano in più di una zona grigia del sistema operativo e bombardano gli utenti con un flusso infinito di pubblicità.

I risultati mostrano peraltro che la polizia lassista verso gli attacchi agli hacker ha permesso alle imprese criminali in Russia e Cina di lanciare più facilmente gli attacchi in uscita e di indirizzarle anche verso i cittadini, ha precisato Marc Rogers, il principale ricercatore della sicurezza di Lookout.
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