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La rincorsa delle infrastrutture in Brasile

18 Febbraio 2014 09:10
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L’occasione è unica e davvero irripetibile: i Mondiali di calcio quest’anno e le Olimpiadi estive nel 2016. Per le infrastrutture del Brasile sono iniziati poco più di due anni per colmare un gap ancora ampio non soltanto rispetto alle economie occidentali più avanzate ma anche nei confronti degli altri Paesi BRIC, e cioè Russia, India e Cina.

In base ai dati contenuti nel World Economic Forum Global Competitiveness Report 2012- 2013, in una scala da 1 (qualità delle infrastrutture molto arretrate) a 7 (molto estese ed efficienti), il Brasile guadagna un 3,4 complessivo, contro il 3,5 della Russia, il 3,8 dell’India e il 4,3 della Cina. Particolarmente carente la rete ferroviaria (giudizio: 1,8), quella portuale (2,6) e quella stradale (2,7) ma anche il trasporto aereo non decolla nel suo insieme (3,0) mentre soltanto le infrastrutture elettriche (4,9%) si avvicinano ai più elevati standard internazionali.

Al fine di colmare questi divari, il governo brasiliano ha predisposto un articolato programma di concessioni ai privati di aeroporti, autostrade, ferrovie, porti, energia elettrica e telecomunicazioni per un controvalore complessivo di 500 miliardi di real brasiliani (circa 154 miliardi di euro al cambio attuale).

Una importante opportunità per tutto il made in Italy specializzato nelle grandi opere (alta velocità, ferrovie, porti, cantieristica, reti elettriche, strade e autostrade) che ha dimostrato di essere competitivo anche in altre aree geografiche e che in questi due anni potrà giocarsi la carta dell’ottimo rapporto qualità / prezzo delle proprie opere e servizi.
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