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Leva finanziaria meno rigida per le banche

14 Gennaio 2014 10:05
financialounge -  leva finanziaria settore bancario
Quello che è successo in occasione del crac della banca d’affari Lehman Brothers nel settembre del 2008 sembra già dimenticato: il Comitato di Basilea, l’organismo che raggruppa le autorità di regolamentazione degli istituti di credito di 27 paesi, sembrerebbe orientato ad adottare misure relativamente poco stringenti in fatto di leverage bancario.

L’orientamento, infatti, dovrebbe prevedere che le banche abbiano un capitale proprio pari ad almeno il 3% dell’attivo totale a prescindere dalla rischiosità delle proprie esposizioni. Si tratta, per ora, solo di una indiscrezione in quanto la formulazione effettiva della percentuale sarà ufficializzata soltanto nel 2017, ma tanto basta a far capire che le potenti lobby bancarie sono riuscite a far valere i propri interessi.

L’unica concessione, per così dire, da parte degli istituti di credito è che dovranno pubblicare i dati relativi al proprio leverage già a partire dal prossimo anno mentre l’adozione dei nuovi parametri di leva finanziaria sarà effettiva dal 2018. E che il leverge delle banche in Europa sia molto eterogeneo lo dimostrano gli ultimi dati disponibili dei principali istituti: se la leva finanzia della spagnola Bbva, dell’olandese Rabobank, delle italiane Unicredit e Intesa Sanpolo, e dell’inglese Hsbc, non va oltre quota 20 (come rapporto tra attivo di bilancio e capitale proprio), nel caso della danese Danske Bank si attesta a 32, per Deutsche Bank a 49,7 e per il Credit Agricole al 61,9.
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