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Ben Bernanke

La svolta importante della Fed

19 Dicembre 2013 13:00
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Una svolta molto importante che segna la fine della fase più difficile della crisi. Una decisione, che rende probabile un rialzo graduale dei tassi d’interesse USA a lungo termine al fine di scongiurare una nuova reazione emotiva ed eccessiva sui tassi e sui mercati, come quella vista lo scorso maggio e giugno all’annuncio inaspettato del tapering. Un tassello importante affinchè il 2014 possa vedere ancora un processo di crescita dell’economia americana, e un calo della disoccupazione.
Sono queste le più importanti conclusioni a cui giunge Maria Paola Toschi, Global Market Strategist di J.P. Morgan Asset Management, nel commentare la decisione presa ieri dalla Federal Reserve di avvio del tapering del Quantitative Easing (QE) riducendo l’ammontare di acquisti mensili da 85 miliardi a 75 miliardi di dollari al mese a cominciare dal prossimo mese di gennaio.

Maria Paola Toschi fa notare che la Fed ha inoltre migliorato il proprio assessment sull’economia statunitense, soprattutto riguardo al mercato del lavoro e alla politica fiscale.

“Tuttavia, sia nel documento ufficiale della Fed che nel discorso di Bernanke, la Banca Centrale ha enfatizzato la persistente preoccupazione che l’inflazione rimanga per troppo tempo al di sotto del proprio livello di riferimento” precisa Maria Paola Toschi.
La Fed ha anche cambiato il linguaggio riguardo a quando i tassi sui Fed Funds potrebbero salire, precisando che “probabilmente continuerà ad essere appropriato mantenere l’attuale livello dei Fed Funds, fino almeno a quando il tasso di disoccupazione sarà sceso al di sotto del 6,5%”.

La decisione del tapering è stata probabilmente favorita anche dal recente accordo sul finanziamento del debito americano che riduce il rischio di un nuovo shutdown nel 2014 con le negative implicazioni sull’economia. Si tratta di una svolta per la Banca Centrale Americana, anche se ormai l’evento per i mercati era stato ampiamente digerito e consolidato nell’outlook per il 2014.
Per Maria Paola Toschi si possono fare le seguenti considerazioni:

1) Nonostante fosse attesa, la decisione ha abbastanza sorpreso i mercati che prevedevano un altro rinvio non tanto per le condizioni economiche degli Stati Uniti che si confermano in grande ripresa, ma per l’ostinazione della Fed a mantenere una visione molto accomodante. Con il tasso di disoccupazione al 7% e in calo, le aperture di nuovi cantieri al di sopra di un milione di unità e in aumento e con l’indice S&P 500 salito del 25% da inizio anno, era davvero molto difficile per la Fed sostenere che non fosse ancora il momento di iniziare il tapering.

2) Il fatto che il tapering sia limitato a una riduzione di 10 miliardi di dollari di acquisti al mese a cominciare da gennaio riflette la persistente preoccupazione della Fed relativamente al basso tasso d’inflazione. Inoltre il fatto di aver espressamente indicato che il tasso di disoccupazione dovrà scendere al 6,5% prima che la Fed possa pensare di alzare i tassi ufficiali, conferma l’intenzione della Banca Centrale a voler evitare a tutti i costi una nuova reazione emotiva ed eccessiva sui tassi e sui mercati, come quella vista lo scorso maggio e giugno all’annuncio inaspettato del tapering.

3) Tuttavia le preoccupazione della Fed sul tema del rischio di deflazione sembrano eccessive. Il crescente utilizzo di capacità produttiva, il rafforzamento del mercato immobiliare, cominceranno a creare eccesso di domanda di lavoro qualificato e porteranno a un graduale rialzo dei salari e quindi anche dell’inflazione nel corso del prossimo anno.

4) Inoltre, mentre la Fed prevede un tasso di crescita reale del PIL del 3% all’anno nei prossimi 3 anni, la stessa Banca Centrale prevede che il tasso di disoccupazione scenderà solo di circa lo 0,5% all’anno. Queste due previsioni sembrano in contrasto. Un calo strutturale del tasso di partecipazione al mercato del lavoro suggerisce che se il target di crescita sarà raggiunto, la disoccupazione scenderà più rapidamente.

Ecco perche Maria Paola Toschi reputa che si tratti di una svolta molto importante che segna la fine della fase più difficile della crisi: a seguito di questa decisione è probabile che i tassi d’interesse a lungo termine saliranno gradualmente.

“I tassi a breve, invece, resteranno ancorati e la curva americana continuerà a irripidirsi. Il trend di rialzo dei tassi sarà più lento e graduale di quanto visto in passato. Infatti se il processo di rialzo dei tassi dovesse essere troppo rapido, la Fed potrebbe decidere di rendere il percorso di tapering più lento e graduale. Se il processo di rientro degli acquisti sarà graduale, anche grazie all’arrivo del nuovo Governatore Janet Yellen, che si è confermato molto accomodante e attento ai temi dell’occupazione, il 2014 potrà vedere ancora un processo di crescita dell’economia americana, e un calo della disoccupazione” dichiara Maria Paola Toschi che si aspetta che i mercati reagiranno all’annuncio in maniera più composta: “Il passato rialzo dei tassi aveva già in parte scontato l'evento del tapering. Il 2014 resterà un anno più difficile e volatile per le obbligazioni, mentre ancora favorevole alle asset class a rischio come le azioni che potranno essere favorite dalla percezione che il clima economico continuera’ a migliorare”.

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