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Donatella Principe

High yield: il 2014 richiede una gestione attiva

16 Dicembre 2013 14:00
financialounge -  Donatella Principe duration Europa Fondi obbligazionari gestione attiva High Yield liquidità rating USA
Nel 2014 non si dovrebbe interrompere il trend positivo dell’high yield e le possibili periodiche correzioni rappresenteranno delle opportunità di acquisto.

Ne è convinta Donatella Principe, Responsabile Istitutional Business di Schroders Italia che, a livello regionale, preferisce l’Europa all’America, essendo il Vecchio Continente nel ciclo del credito ancora nella fase di ripresa mentre gli USA sono già in quella di espansione. Negli States, però, il segmento high yield è da preferire a quello investment grade: lo spread di quest’ultimo, rappresentato al 40% da un premio di liquidità, e non è in grado di offrire quell’effetto protezione associabile invece al differenziale di rendimento degli high yield.

Ragionando a livello globale, le migliori opportunità high yield potranno essere intercettate in tre differenti ambiti:
1) emissioni di breve scadenza che sono state estese e non subiscono più la pressione di un prezzo superiore al call-price di breve periodo;
2) titoli con rating BB, il cui valore appare superiore oggi rispetto a molte emissioni di più basso rating;
3) selezionate opportunità su emissioni di più lunga scadenza dov’è presente un importante catalizzatore di apprezzamento.

Tornando alle potenziali correzioni, Donatella Principe fa presente che l’analisi delle 7 fasi di ribasso del settore che si sono registrate dal 2010 a oggi evidenzia che la loro durata è durata da 3 alle 10 settimane, con una flessione compresa tra -2,52% e -9,87%, sempre recuperata nelle settimane successive la fase correttiva. Inoltre, soprattutto nelle fasi di liquidazione degli ETF si dovrebbero creare opportunità di acquisto a sconto di emissioni anche sotto la pari, con una parte del mercato (ancorché limitata) che potrebbe offrire perfino qualche soddisfazione in conto capitale.

Ma perché Donatella Principe resta positiva sul segmento high yield?
La crisi dei subrprime e il fallimento di Lehman hanno spinto i policy maker a ridurre il rischio sistemico, di discesa del costo del credito e di ritorno di liquidità sul mercato, con i titoli high yield che sono stati tra i principali beneficiari di questo positivo clima economico, creditizio e di sentiment globale.

“Le aziende hanno anzi approfittato di livelli estremamente contenuti su base storica dei rendimenti per fare provviste di liquidità a costi ridotti (più di 720 mld $ solo negli ultimi 19 mesi). Inoltre hanno gestito in modo attivo il flusso di scadenze in modo da allungare la duration media del debito. Un atteggiamento che ha reso il settore più stabile, riducendone i rischi. Infatti, il tasso di default continua ad attestarsi su livelli minimi storici: rispetto a una media a 20 anni del 4,6%, il livello atteso a 12 mesi resta al 2,8% (2,5% in America e 3,2% in Europa)” sottolinea Donatella Principe.

Inoltre il passaggio verso una fase di minore necessità di cassa da parte delle società potrebbe rappresentare un interessante fattore di supporto per il settore high yield. Infatti, quando rallentano i collocamenti, di solito sono quasi solo le società migliori che continuano a presentarsi sul mercato. Lo stesso trend del rating resta di supporto per il settore high yield. Quest’anno non solo gli upgrade stanno ancora una volta sopravanzando di downgrade negli high yield, ma per la prima volta dalla fine degli anni ’90, si sono registrati con il 2013 quattro anni consecutivi di “rising stars” (titoli high yield promossi a investment grade) superiori ai “fallen angels” (titoli investment grade declassati ad high yield).

“Tuttavia, dopo anni di rally, pur in presenza di positivi fattori microeconomico e macroeconomici, le valutazioni iniziano a evidenziare elementi di stress. Lo stesso 2013 si è confermato non solo un anno di crescita per le emissioni high yield ma anche una fase di sovraperformance netta di questo segmento rispetto a tutti gli altri settori obbligazionari” tiene a precisare Donatella Principe.

In queste condizioni è possibile che ulteriori guadagni connessi con futuri apprezzamenti in conto capitale siano ridotti. Il carry resterà, quindi, il driver principale dei futuri rendimenti. In ogni caso uno spread superiore ai 400 punti base e un yield vicino al 5,5% resteranno interessanti per molti investitori.

Lo spread potrebbe sì risentire di fasi d’instabilità della curva dei rendimenti USA ma d’altra parte Donatella Principe non si attende una reazione scomposta del mercato Treasury come quella che si è registrata dopo lo scorso maggio con l’annuncio del tapering. Inoltre la composizione stessa del rendimento degli high yield rende la componente duration, e quindi rischio-tassi, meno determinante anche che per gli stessi corporate investment grade.

Come dire, quindi, che per il 2014 Donatella Principe si attende, periodiche correzioni ma senza un’inversione del trend positivo degli high yield e le flessioni saranno pertanto da leggere come opportunità di acquisto. Uno scenario positivo per il segmento high yield soprattutto per chi può vantare una pluriennale esperienza di gestione attiva di portafoglio.
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