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Il settore auto sfreccia sui nuovi mercati emergenti

4 Dicembre 2013 08:00
financialounge -  BRIC cina germania mercati emergenti settore automobilistico Volkswagen
L’attenzione degli analisti sul settore auto si è improvvisamente accesa lo scorso venerdi 22 novembre nel momento in cui i vertici di Volkswagen hanno alzato il velo sul nuovo piano industriale 2014-2018. Il colosso dei trasporti tedesco ha annunciato che ha intenzione di investire 84 miliardi di euro nei prossimi cinque anni con l’obiettivo di diventare il principale gruppo automobilistico al mondo davanti ai giapponesi della Toyota e agli americani della General Motors.

Ma quello che ha colpito di più l’attenzione degli analisti è che il 60% delle risorse sarà destinato alla Germania (in particolare per ottimizzare la filiera di produzione e distribuzione e per limitare le emissioni nocive) mentre saranno ridotte le risorse per nuovi stabilimenti. È la conferma della strategia di puntare alla crescita interna ed europea e meno che in passato nei BRIC.

Infatti, Cina a parte (dove il gruppo tedesco fattura circa il 30% del giro d’affari e continua a crescere a ritmi sostenuti, sebbene inferiori al passato), gli addetti ai lavori stanno prendendo atto che il rallentamento della corsa degli altri BRIC (Brasile, Russia e India) è destinato a proseguire nei prossimi anni. D’altra parte lo scenario che si presenta sembra ora piuttosto chiaro agli occhi degli esperti di settore: entro il 2020 in Asia verranno vendute 1,5 milioni di autovetture in più rispetto a oggi, nel Medio Oriente 1,4 milioni, nei Paesi andini un milione, e nel Nord Africa 300 mila.

Sempre nel 2020, si prevede che tra i paesi emergenti oltre ai BRIC che potranno vantare un mercato di immatricolazione auto di almeno 1,5 milioni di vendite, figureranno l’Indonesia (1,8 milioni), la Corea del Sud (1,6 milioni), l’Iran e la Tailandia (entrambe con 1,5 milioni di auto vendute all’anno).
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