Federal Reserve
Quando le azioni si affiancano al reddito fisso
29 Ottobre 2013 07:00

isione della Fed di rinviare l’avvio del tapering, ovvero della graduale riduzione dell’acquisto mensile di titoli di stato USA, è una decisione positiva per il mercato obbligazionario.
Basti pensare che la sola indiscrezione del tapering nello scorso mese di maggio aveva provocato un piccolo terremoto sui mercati fixed income con rialzi dei tassi tra il mezzo e il punto percentuale con perdite del 7-8% per i titoli a scadenza decennale e del 3-4% per quelli quinquennali.
Tuttavia, nessuno si illude che il bull market obbligazionario che dura da 30 anni, possa continuare. Nella migliore delle ipotesi, infatti, ci si augura un rialzo graduale e ordinato dei tassi. Per questa ragione una possibile soluzione per gli amanti del reddito fisso che volessero riuscire a guadagnare nonostante l’impatto del rialzo dei tassi, è rappresentata dai fondi obbligazionari misti.
Questi prodotti del risparmio gestito diversificano la maggior parte del proprio portafoglio in ogni genere di strumento a reddito fisso (dai governativi ai corporate bond investment grade, dai bond high yield a quelli inflation linked, dalle obbligazioni subordinate a quelle ibride, dai covered bond ai certificati), affiancandoci una quota di azioni che oscilla, a seconda delle aspettative del gestore, tra il 5% e il 20%.
Un giardinetto che consente di offrire rendimenti competitivi sia rispetto ai fondi obbligazionari puri che anche nei confronti dei fondi bilanciati che, però sono più esposti al rischio azionario dal momento che la quota in azioni oscilla in media tra il 20% e il 50%.
Negli ultimi due anni, i fondi obbligazionari misti hanno guadagnato il 15,01% contro il 10,62% dei fondi obbligazionari e al 16,89% dei fondi bilanciati, mentre negli ultimi 5 anni, dal 14 ottobre 2008 al 15 ottobre scorso, hanno registrato un apprezzamento medio del 20,34%, contro il 18,35% dei fondi obbligazionari puri e il 23,78% dei fondi bilanciati.
Basti pensare che la sola indiscrezione del tapering nello scorso mese di maggio aveva provocato un piccolo terremoto sui mercati fixed income con rialzi dei tassi tra il mezzo e il punto percentuale con perdite del 7-8% per i titoli a scadenza decennale e del 3-4% per quelli quinquennali.
Tuttavia, nessuno si illude che il bull market obbligazionario che dura da 30 anni, possa continuare. Nella migliore delle ipotesi, infatti, ci si augura un rialzo graduale e ordinato dei tassi. Per questa ragione una possibile soluzione per gli amanti del reddito fisso che volessero riuscire a guadagnare nonostante l’impatto del rialzo dei tassi, è rappresentata dai fondi obbligazionari misti.
Questi prodotti del risparmio gestito diversificano la maggior parte del proprio portafoglio in ogni genere di strumento a reddito fisso (dai governativi ai corporate bond investment grade, dai bond high yield a quelli inflation linked, dalle obbligazioni subordinate a quelle ibride, dai covered bond ai certificati), affiancandoci una quota di azioni che oscilla, a seconda delle aspettative del gestore, tra il 5% e il 20%.
Un giardinetto che consente di offrire rendimenti competitivi sia rispetto ai fondi obbligazionari puri che anche nei confronti dei fondi bilanciati che, però sono più esposti al rischio azionario dal momento che la quota in azioni oscilla in media tra il 20% e il 50%.
Negli ultimi due anni, i fondi obbligazionari misti hanno guadagnato il 15,01% contro il 10,62% dei fondi obbligazionari e al 16,89% dei fondi bilanciati, mentre negli ultimi 5 anni, dal 14 ottobre 2008 al 15 ottobre scorso, hanno registrato un apprezzamento medio del 20,34%, contro il 18,35% dei fondi obbligazionari puri e il 23,78% dei fondi bilanciati.
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