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La scommessa dell’Etiopia

1 Ottobre 2013 08:00
financialounge -  crescita economica esportazioni etiopia settore tessile
La modernizzazione del settore agricolo, lo sviluppo di nuovi settori con maggiore predisposizione all’export, una forte e crescente domanda globale di materie prime e alcuni incentivi mirati del Governo di Addis Abeba.

Sono questi, volendo stilare una graduatoria di massima, i fattori che hanno permesso all’Etiopia, di registrare nell’ultimo decennio un tasso di crescita medio del 10,7% annuo, quasi il doppio rispetto alla media della regione (+5,4% all’anno). Ma il Growth and Transformation Plan, il piano programmatico messo a punto dal Governo centrale, è ancora più ambizioso in quanto mira a far diventare l’industria tessile e dell’abbigliamento del Paese un protagonista a livello mondiale portando la produzione fino ai 2,5 miliardi di dollari l’anno, di cui un miliardo destinato alle esportazioni.

Tra i fattori favorevoli a questo obiettivo figurano gli accordi di libero scambio in vigore con diversi paesi (e, in particolare, con l’Unione Europea e la Cina), il basso costo delle manodopera, una consolidata tradizione locale, una produzione cotoniera di elevato standard qualitativo che, peraltro, presenta ampi margini di crescita, l’energia elettrica a basso costo (3,5 centesimi di dollaro per kilowatt/h), in virtù delle ingenti risorse idroelettriche del Paese.

Inoltre, sono stati previsti interessanti agevolazioni fiscali per attirare investimenti dall’estero che ha già calamitato sia multinazionali (come Tesco, H&M, Primark) e sia aziende tessili turche (Ayka Tekstil, Saygin Dima Textile, Else Grouop) che hanno già attivato nel paese africano un vero e proprio sistema integrato.
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