Andrew Harmstone
Le tensioni politiche frenano i mercati
30 Settembre 2013 20:00
ente decisione della Federal Reserve di ritardare l’avvio del ridimensionamento (tapering) degli stimoli monetari risulterà in una probabile versione più leggera dello stesso (taper-lite), pari a una riduzione di circa 10 miliardi di dollari nel programma di acquisto sistematico di titoli (quantitative easing).
“Comunque, il messaggio ai mercati è molto diverso. Posticipare il Tapering lascia intendere che le condizioni macroeconomiche stimate dalla Fed siano peggiori rispetto a quanto ipotizzato a maggio. Questo potrebbe spiegare le diffuse vendite registrate sui mercati azionari a partire dalla decisione della Fed, come accaduto sull’S&P500” dichiara a FinanciaLounge Andrew Harmstone, Managing Director di Morgan Stanley Investment Management e gestore del comparto Global Balanced Risk Contol.
Ciò che si è evoluto in senso marcatamente negativo riguarda il rischio di stallo sulle negoziazioni relative al budget USA e al tetto del debito, fattori in grado di spingere il paese verso una crisi di governo e conseguente austerità fiscale, nonché re-innescare i timori degli investitori verso una crisi del debito USA. Il partito democratico statunitense sembra aver rinunciato ad aggiungere stimoli fiscali al budget, focalizzandosi esclusivamente sulla preservazione dei fondi destinati alla riforma sanitaria denominata “ObamaCare”.
“La tensione registrata sui mercati finanziari nei mesi di maggio e giugno 2013 è riconducibile prevalentemente ai timori di cambiamento di indirizzo nella politica monetaria della Fed. La decisione di rimandare il tapering ha disorientato gli investitori e potrebbe riportare nervosismo sui mercati non appena questo avrà effettivamente inizio. L’ulteriore fattore d’instabilità relativo al budget e alla discussione sul tetto massimo del debito USA non può che peggiorare la situazione” puntualizza Andrew Harmstone che poi conclude:
“Permane l’incertezza dei mercati riguardo lo stallo politico nell’Eurozona. Nonostante i risultati del partito CDU/CSU alle elezioni tedesche, non è stata raggiunta una solida maggioranza. Angela Merkel necessita di un partner politico per istituire un governo di coalizione. Le negoziazioni potrebbero protrarsi ritardando riforme critiche come l’istituzione di un’unione bancaria nell’Eurozona, fintantoché una coalizione solida non prenderà forma. Inoltre, qualsiasi partito entrerà a far parte della coalizione vorrà mantenere una propria identità politica e fintanto che le divergenze tra il centro-destra CDU/CSU guidato dalla Merkel e la sinistra moderata saranno strutturali, la coalizione potrebbe non dimostrarsi stabile”.
“Comunque, il messaggio ai mercati è molto diverso. Posticipare il Tapering lascia intendere che le condizioni macroeconomiche stimate dalla Fed siano peggiori rispetto a quanto ipotizzato a maggio. Questo potrebbe spiegare le diffuse vendite registrate sui mercati azionari a partire dalla decisione della Fed, come accaduto sull’S&P500” dichiara a FinanciaLounge Andrew Harmstone, Managing Director di Morgan Stanley Investment Management e gestore del comparto Global Balanced Risk Contol.
Ciò che si è evoluto in senso marcatamente negativo riguarda il rischio di stallo sulle negoziazioni relative al budget USA e al tetto del debito, fattori in grado di spingere il paese verso una crisi di governo e conseguente austerità fiscale, nonché re-innescare i timori degli investitori verso una crisi del debito USA. Il partito democratico statunitense sembra aver rinunciato ad aggiungere stimoli fiscali al budget, focalizzandosi esclusivamente sulla preservazione dei fondi destinati alla riforma sanitaria denominata “ObamaCare”.
“La tensione registrata sui mercati finanziari nei mesi di maggio e giugno 2013 è riconducibile prevalentemente ai timori di cambiamento di indirizzo nella politica monetaria della Fed. La decisione di rimandare il tapering ha disorientato gli investitori e potrebbe riportare nervosismo sui mercati non appena questo avrà effettivamente inizio. L’ulteriore fattore d’instabilità relativo al budget e alla discussione sul tetto massimo del debito USA non può che peggiorare la situazione” puntualizza Andrew Harmstone che poi conclude:
“Permane l’incertezza dei mercati riguardo lo stallo politico nell’Eurozona. Nonostante i risultati del partito CDU/CSU alle elezioni tedesche, non è stata raggiunta una solida maggioranza. Angela Merkel necessita di un partner politico per istituire un governo di coalizione. Le negoziazioni potrebbero protrarsi ritardando riforme critiche come l’istituzione di un’unione bancaria nell’Eurozona, fintantoché una coalizione solida non prenderà forma. Inoltre, qualsiasi partito entrerà a far parte della coalizione vorrà mantenere una propria identità politica e fintanto che le divergenze tra il centro-destra CDU/CSU guidato dalla Merkel e la sinistra moderata saranno strutturali, la coalizione potrebbe non dimostrarsi stabile”.