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Adesso è tempo di investire nell'azionario europeo

24 Settembre 2013 19:00
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"È tempo di investire nell'azionario europeo". Parola di Martin Skanberg, Fund Manager dell'European Equities team di Schroders, che fa notare che i listini del Vecchio continente negli ultimi mesi sono stati supportati dalle dichiarazioni, risalenti all'estate del 2012, del numero uno della BCE, Mario Draghi, che aveva garantito che avrebbe fatto "tutto il possibile" per assicurare la sopravvivenza dell'euro.

Quella rassicurazione, e la connessa azione a supporto da parte della Banca Centrale Europea, ha aiutato gli investitori a ritrovare la fiducia nell'Eurozona e ha guidato i prezzi delle azioni. Ma dovrebbe esserci ancora strada da correre. "La recente buona intonazione mostrata dall'economia europea - afferma Skanberg - dovrebbe far sì che gli utili domestici giochino un ruolo di primo piano nello spingere le azioni verso l'alto".

Economia europea a un punto di svolta
Guardando nello specifico al contesto macroeconomico, secondo l'esperto di Schroders, "è chiaro dai dati rilasciati nel corso dell'estate che l'economia europea ha raggiunto il proprio punto di svolta". In particolare, i Paesi dell'area dell'euro sono venuti fuori dalla recessione nel secondo trimestre del 2013, quando hanno messo a segno un tasso di crescita del prodotto interno lordo (PIL) dello 0,3% rispetto ai tre mesi precedenti. In tale contesto, anche i leading indicators, come ad esempio i dati sugli indici Pmi, hanno alimentato l'ottimismo sulle prospettive dell'Eurozona. Collegati a questi fattori, ci sono poi ulteriori elementi che fanno bene sperare sull'andamento delle Borse europee. A cominciare dalle condizioni dei paesi periferici, tra cui l'Italia, che tante preoccupazioni avevano sollevato sul loro indebitamento.

“Il risultato - dicono da Schroders - è che l'Europa nella sua totalità sta diventando sempre più competitiva”. E anche sul piano politico la situazione sta via via tornando alla normalità: "Archiviate le elezioni tedesche - fa notare Skanberg - non si segnalano grandi eventi analoghi fino al 2017, il che dovrebbe fornire il tempo necessario per i paesi leader per concentrarsi sui temi come l'unione fiscale".

Prezzi poco cari e utili in crescita
Lo scenario economico più stabile e il quadro politico di cui l'area dell'euro ha potuto beneficiare nell'ultimo anno sono due elementi già riflessi, per certi aspetti, nei prezzi di Borsa delle azioni. Ciononostante, puntualizza Skanberg, le quotazioni restano "poco care se raffrontate con altre aree e soprattutto se paragonate con quelle statunitensi, che hanno effettuato una vera e propria corsa". Di più: secondo Schroders, le azioni europee, e in particolare alcuni settori come le telecomunicazioni e le utility, trattano a valutazioni interessanti rispetto a quelle storiche.

"Le valutazioni a sconto - dice Skanberg - sono un riflesso di come siano stati depressi gli utili. Il gap di utili con gli Stati Uniti dovrebbe cominciare a chiudersi ed esiste la prospettiva che l'Europa possa raggiungere nuovi picchi di profitti societari nel 2016". È per questo motivo che gli esperti di Schroders affermano che "ci sono chiare opportunità per gli investitori di trarre vantaggio dalle differenze di prezzo in Europa". Certo non mancano i rischi legati all'investimento in azioni europee. Nell'area, ad esempio, l'elevata disoccupazione solleva crescenti dubbi tra gli addetti ai lavori. Ma nonostante i rischi, gli esperti di Schroders sono convinti che il gioco valga la candela.
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