commissione europea
I fondi ELTIFs per rilanciare la crescita in Europa
17 Settembre 2013 09:00
Un OICR, Organismo di Investimento Collettivo di Risparmio, armonizzato alternativo chiuso che investe prevalentemente in attività a lungo termine illiquide, specificatamente individuate, e che può essere offerto anche ad investitori retail. Sono questi gli elementi distintivi dei fondi europei di investimento a lungo termine (ELTIFs) che, nella proposta della Commissione Europea, hanno l’obiettivo di rilanciare il finanziamento dell'economia reale europea contribuendo ad agevolare, per le imprese, forme di finanziamento alternative al credito bancario.
Un aiuto concreto che l’industria europea del risparmio gestito può fornire per alleviare a livello strutturale le possibili strette, attuali e future, del credit crunch accompagnando il Vecchio Continente a ritrovare un percorso di crescita virtuosa a medio lungo termine.
Nelle intenzioni della proposta della Commissione UE, questi nuovi strumenti devono riuscire a coniugare tre diverse esigenze:
- la necessità di avere specifiche regole sul prodotto concernenti le attività ammissibili e la loro diversificazione;
- l'importanza di poter contare su un alto grado di competenza per coloro che sono coinvolti nella gestione e nella commercializzazione di tali prodotti;
- l'allineamento tra l'orizzonte di investimento degli ELTIFs e le aspettative di rimborso degli investitori.
Per le loro specifiche caratteristiche, i fondi ELTIFs non rientrano nella direttiva UCITS, che in tema di liquidità degli investimenti e rimborso delle quote durante la vita del fondo, non permetterebbe loro di soddisfare compiutamente le esigenze delle imprese di un finanziamento stabile nel lungo termine. Si tratterebbe pertanto di prodotti ai quali verrebbe applicata la normativa dettata dalla direttiva sui gestori di fondi di investimento alternativi, la cosiddetta direttiva AIFM, considerato che gli ELTIFs investono principalmente in categorie di asset rientranti nell’ambito degli investimenti alternativi di lungo termine.
La proposta della Commissione Europea sugli ELTIFs prevede inoltre solo la versione di diritto europeo, istituiti e commercializzati soltanto da soggetti europei che hanno ottenuto l'autorizzazione ai sensi della direttiva AIFM (cosiddetta GEFIA UE).
Un aiuto concreto che l’industria europea del risparmio gestito può fornire per alleviare a livello strutturale le possibili strette, attuali e future, del credit crunch accompagnando il Vecchio Continente a ritrovare un percorso di crescita virtuosa a medio lungo termine.
Nelle intenzioni della proposta della Commissione UE, questi nuovi strumenti devono riuscire a coniugare tre diverse esigenze:
- la necessità di avere specifiche regole sul prodotto concernenti le attività ammissibili e la loro diversificazione;
- l'importanza di poter contare su un alto grado di competenza per coloro che sono coinvolti nella gestione e nella commercializzazione di tali prodotti;
- l'allineamento tra l'orizzonte di investimento degli ELTIFs e le aspettative di rimborso degli investitori.
Per le loro specifiche caratteristiche, i fondi ELTIFs non rientrano nella direttiva UCITS, che in tema di liquidità degli investimenti e rimborso delle quote durante la vita del fondo, non permetterebbe loro di soddisfare compiutamente le esigenze delle imprese di un finanziamento stabile nel lungo termine. Si tratterebbe pertanto di prodotti ai quali verrebbe applicata la normativa dettata dalla direttiva sui gestori di fondi di investimento alternativi, la cosiddetta direttiva AIFM, considerato che gli ELTIFs investono principalmente in categorie di asset rientranti nell’ambito degli investimenti alternativi di lungo termine.
La proposta della Commissione Europea sugli ELTIFs prevede inoltre solo la versione di diritto europeo, istituiti e commercializzati soltanto da soggetti europei che hanno ottenuto l'autorizzazione ai sensi della direttiva AIFM (cosiddetta GEFIA UE).
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