Primo giro di vite sui derivati USA

Ieri, 11 marzo, è partita la riforma finanziaria Dodd – Franck. Si tratta delle tanto attese nuove norme destinate a rendere molto più rigorosi i controlli sui derivati nei mercati USA.

Le nuove disposizioni, in particolare, impongono nuovi obblighi di trasparenza e garanzie negli scambi molto superiori rispetto a quanto avvenuto finora: le negoziazioni che prima potevano transitare nei mercati over the cunter, opachi e senza eccessive regole di trasparenza, sono ora convogliate in un'apposita cassa di compensazione e garanzia (clearing – house) capitalizzata dagli stessi istituti di credito che emettono i derivati. Un mercato, quello dei contrati swap, stimato in 640 mila miliardi di dollari.

Esentate dalle regole della nuova normativa restano comunque le imprese che utilizzano i derivati come semplice hedging per la copertura del rischio del proprio business: per esempio l’uso di derivati valutari per coprire il rischio dei cambi internazionali piuttosto che il ricorso a derivati per la protezione da un rincaro eccessivo di una materia prima indispensabile al proprio giro d’affari.