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Hedge Invest

La crescita degli utili è vicina al suo picco

Per Di Mattia, gestore di Hedge Invest Sgr, il downside potenziale sull’azionario è da due a tre volte superiore all’upside

22 Marzo 2019 11:35

I mercati sembrano aver cambiato impostazione in maniera piuttosto repentina negli ultimi mesi: il rallentamento globale che ha seguito il picco di crescita del 2018 dapprima è stato considerato come l’inizio di una recessione e ha portato a un forte ribasso, pochi mesi dopo è stato interpretato invece come una ripetizione di quanto accaduto nel 2016, con una ripresa degli utili e una ripartenza del mercato rialzista. Per Lorenzo Di Mattia, gestore del fondo HI Sibilla Macro, Hedge Invest Sgr entrambi gli scenari sono molto improbabili.

SI AVVICINA UNA RECESSIONE DEGLI UTILI


I segnali di rallentamento indubbiamente ci sono, ma vengono da indicatori preliminari, affidabili su un orizzonte temporale di almeno un anno e suggeriscono un rischio di recessione per il 2020, non nell’anno in corso. Per quanto riguarda lo scenario rialzista, Di Mattia ritiene che se nel 2016 la crescita degli utili aveva registrato solo una piccola battuta d’arresto, il 2019 vedrà gli utili raggiungere un picco, cui farà seguito un’inevitabile recessione degli utili, con una probabilità molto alta che diminuiscano di almeno il 5% negli Usa, prima ancora di una recessione economica.

INDICE S&P500 TRA 2.500 E 2.900 PUNTI


Se è vero che un marginale rialzo dei mercati è ancora possibile, nell’ipotesi di un accordo tra USA e Cina e di una FED più accomodante, in Hedge Invest ritengono che il downside potenziale sia almeno due volte maggiore, se non tre, rispetto all’upside, con un indice S&P500 che è previsto collocarsi quest’anno tra 2500 e 2900. Dato il trend degli utili, il downside potrebbe essere anche più elevato, ma, osserva Di Mattia, l’approccio delle banche centrali orientato alla ‘prevenzione’, cioè volto ad evitare in ogni modo sia una recessione che un bear market, impedirà che vi siano mercati ribassisti come quelli del 2008 e del 2002”.

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MAGGIORE INFLAZIONE NEI PIANI DELLA FED


La discussione in atto all’interno della FED su quello che potrebbe diventare un vero e proprio meccanismo di ‘controllo dei prezzi’ è considerata da Hedge Invest l’ultimo folle sviluppo. In pratica la banca centrale Usa astenendosi dal tightening, con tassi d’interesse lasciati invariati e la riduzione del bilancio messa in pausa, potrebbe permettere all’inflazione di superare la soglia del 2% per tutto il tempo necessario a recuperare i precedenti periodi di bassa inflazione. “Una banca centrale può non essere in grado di generare una crescita reale del PIL, ma può sicuramente generare inflazione e probabilmente anche crescita nominale”.

GIOCARE IN DIFESA CON METALLI PREZIOSI E TREASURY


Su quali temi puntare, allora, considerate le prospettive degli utili? Ci sarà inflazione in alcuni asset, come i metalli preziosi e i titoli di Stato USA e in alcune società e settori selezionati con un’esposizione al ciclo economico bassa o nulla. “Vale la pena puntare su queste aree”, è l’indicazione di Di Mattia, “dal momento che in un orizzonte temporale intermedio saranno le uniche a salire”.
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