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Per Wall Street è stato il miglior inizio d’anno dal 1987

Il +11,4% rappresenta un record negli ultimi 32 anni, ma secondo alcuni osservatori Wall Street sta trascurando troppo rischi ancora presenti e dati deludenti di alcune economie

25 Febbraio 2019 13:30

Tra il primo gennaio e il 22 febbraio scorso l’indice S&P500 di Wall Street ha contabilizzato un rialzo dell’11,4%. Si tratta del più ampio rialzo messo a segno dal mercato azionario statunitense dal 1987: 32 anni fa, infatti, ovvero tra l’1/1/1987 e il 22/2/1987, l’S&P 500 segnò un balzo del 14,45%. Per la cronaca, quell’anno si chiuse con una performance piatta dell’indice (-0,11%) frutto anche della violenta correzione registrata lunedì 19 ottobre 1987 (ribattezzata per l’occasione Black Monday) in cui gli indici azionari americani cedettero oltre 20 punti percentuali in una sola seduta di Borsa. Ma, per quanto angosciante, non è né quel ricordo e nemmeno il risultato finale dell’S&P500 dell’anno a preoccupare adesso gli operatori di Wall Street. Scopriamo insieme perché.

CRESCONO LE ASPETTATIVE DI UN ACCORDO TRA CINA E USA


"Il rimbalzo di Wall Street non significa necessariamente che gli investitori siano meno preoccupati del potenziale di correzione, e le prove in questo senso abbondano", hanno scritto Carol Zhang e Bruno Braizinha, analisti della Bank of America Merrill Lynch, in un report di venerdì scorso. Una buona parte del catalizzatore alla base dei rialzi dell’azionario USA sono state le aspettative dei progressi compiuti dagli Stati Uniti nel forgiare un accordo con la Cina che dovrebbe porre fine a una disputa commerciale durata un anno tra le maggiori economie del mondo, che ha minacciato di perturbare le economie globali”. Aspettative alimentate anche dallo stesso presidente Trump che, in una conferenza stampa allo Studio Ovale venerdì pomeriggio, in seguito a una serie di incontri tra funzionari cinesi e americani a Washington, ha dichiarato “stiamo facendo dei progressi e c'è la possibilità che qualcosa di molto interessante possa accadere".

UNA FED PIÙ ACCOMODANTE


In parallelo, la Federal Reserve ha comunicato che intende adottare una posizione più cauta nel proprio percorso di rialzo dei tassi di interesse e porre fine pure alla riduzione del suo bilancio. Tuttavia, sebbene i timori di una imminente recessione che aveva preso corpo negli ultimi mesi del 2018 siano ora sfumati, la salute dell'economia statunitense e degli altri paesi al di fuori degli Stati Uniti sembra piuttosto precaria.

Idee di investimento – Azioni – 25 febbraio 2019


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DATI ECONOMICI DEBOLI


"Wall Street sembra continuare a trascurare i dati economici deboli", ha avvertito Bob Schwartz, economista senior presso Oxford Economics. Il cui riferimento è alle preoccupazioni per il rallentamento della crescita globale che sono state confermate dal rilascio di sondaggi in Europa e in Giappone all'inizio della settimana scorsa che hanno mostrato dati sulla produzione a febbraio deludenti, con i produttori tedeschi dipendenti dalle esportazioni che hanno registrato il peggior calo dell'attività in oltre sei anni.
Negli Stati Uniti, l'indice della Fed di Philadelphia, che monitora l'andamento del settore manifatturiero di Pennsylvania, New Jersey e Delaware, ha pubblicato la sua prima lettura negativa da maggio 2016. Non solo. Restano sul tavolo vive preoccupazioni sia sull’accordo commerciale tra Washington e Pechino (che nonostante le aperture via Twitter di Trump non è ancora assicurato) e una possibile ‘hard Brexit’, il cui potenziale impatto sui mercati è ancora tutto da verificare.

Attese & Mercati – Settimana dal 25 febbraio 2019


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APPUNTAMENTI SETTIMANALI DI RILIEVO


Alla luce di questa situazione, alcuni appuntamenti in calendario questa settimana potrebbero fare maggiore chiarezza per gli investitori di Wall Street. A partire da domani, inizia la due giorni di audizione di Jerome Powell al Congresso ed è probabile che il Presidente della Federal Reserve faccia di nuovo il punto sui piani della banca centrale alla luce del rimbalzo di Wall Street. Sempre martedì, è in programma la riunione degli investitori di JPM di JPMorgan Chase & Co., in cui di solito i dirigenti forniscono un'istantanea dello stato delle attività della banca tramite la quale si può ricavare una valutazione sia del mercato che dell’economia americana. Sul fronte dei dati, mercoledì è atteso un rapporto sulle vendite di abitazioni, giovedi il dato sul PIL degli Stati Uniti e venerdì l’ISM Manifatturiero di febbraio e la fiducia dei consumatori.
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