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Idee di investimento – Azioni – 18 febbraio 2019

Nel settore hi tech c’è ancora valore nel lungo termine, mentre nel breve serve selezione. Come pure nei mercati emergenti dove si mettono ora in evidenza, India, Nigeria, Egitto e Sud Africa

18 Febbraio 2019 09:16

HI TECH, UN OTTIMO INVESTIMENTO DI LUNGO PERIODO


In un ottica di più lungo termine, l’investimento nell’hi tech Usa si conferma un’eccellente soluzione. Negli ultimi 5 anni, a fonte di un guadagno del 25,7% dell’indice Msci World, il Nasdaq Composite vanta un apprezzamento del 76,6%. Stesso comportamento negli ultimi 10 anni: dal 7 febbraio 2009 a oggi, il Nasdaq Composite sfoggia una performance del 358% contro il 142% dell’Msci world. “L’attuale rally del settore della tecnologia si spiega in larga misura come un’inversione alla violenta correzione osservata nel quarto trimestre 2018, quando il sentiment degli investitori è stato messo a dura prova da diverse preoccupazioni: dall’indebolimento dell’economia a un inasprimento monetario da parte della Federal Reserve, e dalla dispute commerciali tra Washington e Pechino”, puntualizza nell’articolo Tutto il potenziale a lungo termine delle azioni tecnologiche Matt Benkendorf, cio della boutique Quality Growth di Vontobel AM.

RIPRESA IN VISTA PER LARGE CAP E FAANG


Per quanto riguarda i titoli, secondo Uwe Neumann, equity research analyst – telecom / information technology di Credit Suisse. “le large cap (Adobe, MSFT, CRM) hanno sottoperformato le mid cap e ci aspettiamo un recupero nei prossimi mesi, dal momento che le large cap beneficiano maggiormente di forti trend sottostanti nel settore software”. Una prospettiva analoga è in vista, secondo l’esperto, per i titoli Faang (Facebook, Amazon, Apple, Netflix e Google), che dovrebbero riprendersi grazie alla domanda di prodotti It che sembra restare su buoni livelli. Secondo l’indagine annuale di Credit Suisse sulla spesa in information technology, infatti, l’80% delle aziende si aspetta di spendere di più per l’It rispetto all’anno precedente. Come illustrato nell’articolo Fondamentali eterogenei guidano la ripresa del settore It per Neumann ci sono tre titoli large cap nel settore software che dovrebbero beneficiare dei driver di crescita strutturale come intelligenza artificiale, cloud e big data. Si tratta di Adobe, di Microsoft, e di Salesforce.com.

LE STIME DELL’FMI CONFERMANO IL PRIMATO DELL’INDIA


La selezione è indispensabile anche all’interno dei mercati emergenti, dove si mette in luce l’India. Il Fondo monetario internazionale prevede che la sua crescita sarà del 7,3% su base annua nel 2018-19, del 7,5% nel 2019-20 e del 7,7% nel 2020-2021, numeri che confermerebbero l’India come il paese in più rapida crescita nel mondo tra le grandi economie. “Prevediamo un ulteriore incremento degli utili dopo l’implementazione di importanti riforme strutturali che hanno permesso all’India di fare salto di 53 posizioni nella classifica “Doing Business” stilata dalla Banca mondiale, rientrando tra i primi 80 paesi (alla 77esima posizione) per facilità di fare impresa. Questo è il miglioramento più significativo registrato negli ultimi due anni da un grande paese, sin dal 2011”, riferiscono nell’articolo India, un potenziale punto di ingresso in vista dell’attesa crescita degli utili gli esperti di Goldman Sachs Asset Management (GSAM). “Infine riteniamo che la prossima tappa della storia dell’India sarà guidata dalla crescita degli utili. La correzione registrata dall’azionario indiano nel 2018, che ha riportato le stime a un anno dei multipli prezzo-utili (p/e o price-to-earnings) in prossimità della media storica, permette di ipotizzare un punto di ingresso interessante in un ciclo di crescita degli utili pluriennale” concludono gli esperti di GSAM.

OPPORTUNITA’ IN NIGERIA, EGITTO E SUD AFRICA


Intanto, nell’analisi di Erik Renander, gestore del fondo HI Africa Opportunities di Hedge Invest Sgr, si sono tanti fattori che rendono l’Africa un’interessante opportunità di investimento. Sotto i riflettori Nigeria, Sudafrica, Egitto. Mentre migliorano le prospettive per Il Cairo, che dal 2016 sta attraversando una fase di riforme e la Nigeria dovrà metabolizzare l’esito delle elezioni, il Sudafrica si sta incamminando verso un percorso positivo di riforme, con il presidente Ramaphosa che continua il suo duro lavoro. Il presidente sta rimuovendo i rappresentanti corrotti del governo e affrontando la cattiva gestione della azienda di energia elettrica Eskom e di South African Airways. Per Renander, come sottolineato nell’articolo Nigeria, Egitto, Sudafrica e commodity: tutti i punti di forza dell’Africa,“le riforme richiedono tempo e i lavori sono lenti, ma il Sudafrica è sulla strada giusta, come segnalato dalla stabilizzazione della valuta”.

AZIONARIO EUROPA, PUNTARE SIA AL RIALZO CHE AL RIBASSO


Infine, uno sguardo pure all’azionario europeo. In questo ambito, Gianmarco Mondani, cio del team azionario non direzionale e co-gestore delle strategie azionarie long/short europee di GAM Investments, punta a generare rendimenti sia al rialzo che al ribasso. Mondani individua opportunità da cogliere nelle società dotate di pricing power, nelle compagnie tecnologiche con alta crescita, nelle imprese caratterizzate da una crescita resiliente nel settore dei servizi e da un avanzamento strutturale nel settore della difesa, e nelle società che mostrano sviluppi sostenibili nell’ambito delle energie rinnovabili e in quello dell’healthcare. Al contrario, come argomentato nell’articolo Azionario Europa, ecco dove guadagnare puntando al rialzo e al ribasso, i titoli candidati alle posizioni short (al ribasso) in portafoglio sono da ricercarsi nei settori che stanno affrontando problemi e sfide strutturali. Nel settore dei consumi, per esempio, parliamo delle imprese penalizzate dall’avvento del digitale e dell’e-commerce. Nel Regno Unito si tratta delle imprese troppo esposte ai consumi interni (danneggiate dalla riduzione del reddito disponibile dei cittadini inglesi). Nel settore industriale si tratta dei gruppi con elevate aspettative in termini di leva operativa, delle aziende che soffriranno la pressione sui margini delle concessioni aeroportuali e di quelle che risentiranno del picco nel settore dei semiconduttori.
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