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ABS e convertibili, due asset obbligazionarie per il 2015

29 Dicembre 2014 11:30
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L’anno che sta per concludersi ha regalato tante soddisfazioni ai risparmiatori affezionati al reddito fisso.
Senza entrare toppo nei particolari cercando categorie obbligazionarie di nicchia, da inizio anno al 19 dicembre si può constatare che l’indice generale dei fondi obbligazionari segna un +3,88%, con punte del +12,34% per gli obbligazionari area dollaro USA, del +10,14% per gli obbligazionari governativi internazionali, del +8,36% per gli obbligazionari governativi euro a medio lungo termine, del +5,8% per gli obbligazionari misti e del +5,1% per gli obbligazionari euro corporate bond investment grade.

Tuttavia, il 2015 si preannuncia molto più complesso di quest’anno per alcuni importanti fattori. In primis, aleggia il pericolo di un aumento dei tassi di interesse negli USA ( e, forse, anche nel Regno Unito) che potrebbe avere ripercussioni molto negative sul mercato del reddito fisso non solo dell’area dollaro americano (in particolare nel segmento del debito dei paesi emergenti). Inoltre gli spread si sono ulteriormente ridotti lasciando davvero poco spazio per ulteriori restringimenti: basti ricordare che il Btp a 10 anni che rendeva a inizio 2014 il 4,09% il 23 dicembre offriva un 1,94%.
Infine, il crollo del prezzo del petrolio che sta facendo pressione sui titoli degli emittenti del segmento shale oil USA e, a cascata, sull’high yield americano.

In questo contesto, non sarà facile per il risparmiatore trovare valore e ricavare un reddito soddisfacente. Alcuni gestori specializzati, però, ritengono che le opportunità non mancheranno. Tra queste vengono segnalate, per esempio le Asset-backed security (ABS) e le obbligazioni convertibili.
“L'avvio del programma di acquisto di ABS da parte della BCE ha già provocato un restringimento degli spread in conseguenza della maggiore liquidità presente sul mercato e della crescita della domanda da parte degli investitori. Mentre liquidità e spread continuano a migliorare, prevediamo che l'impatto verrà avvertito maggiormente nei settori più rischiosi e nell'Europa periferica” precisano Laurence Kubli e Matthias Wildhaber, gestori del JB ABS Fund.

Se da un lato gli ABS europei stanno guadagnando attrattiva, alcune modifiche normative sono fondamentali per far fronte a «condizioni di gioco» non uniformi e per assicurare una ripresa a lungo termine del mercato. “Gli ABS offrono premi di rischio e valutazioni allettanti rispetto alle obbligazioni societarie e ai covered bond. Le tranche più vecchie (risalenti a prima della crisi) offrono titoli di buona qualità con rischio di credito limitato, spesso negoziati sotto la pari. Nell'Europa periferica ci orientiamo sulle tranche senior, in quanto il capitale mezzanino risente di una situazione di scarsa liquidità. Anche le CLO (obbligazioni garantite da prestiti) offrono un buon premio rispetto a diversi altri settori” sottolineano i due gestori mentre Tim Haywood, gestore del JB Absolute Return Bond Fund spiega perché le convertibili rappresentano un’asset class di interesse per il 2015: “In un contesto in cui l’80% delle obbligazioni disponibili nel mondo rende meno del 2%, le tradizionali strategie «buy and hold» non potranno che fornire rendimenti modesti per gli investitori nel reddito fisso. Il debito convertibile rimane una delle nostri asset class preferite. A differenza dei titoli a reddito fisso tradizionali, le obbligazioni convertibili hanno un potenziale di rialzo illimitato e hanno registrato notevoli sovraperformance rispetto all'high yield durante i precedenti cicli di rialzo dei tassi”.

Mentre molti mercati del debito si trovano vicini alla soglia superiore dei prezzi, i mercati azionari hanno potenzialità di progresso nel 2015, nonostante le valutazioni siano elevate e un ottimismo eccessivo degli investitori possa generare ulteriori oscillazioni di mercato. “Questa volatilità potrebbe rivelarsi adatta alle nostre strategie di protezione che utilizzate insieme ai titoli convertibili contribuiscono alla conservazione del capitale” conclude Tim Haywood.
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