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“Il debito e le banche italiane sono la malattia dell’Europa”

Secondo Columbia Threadneedle Investments quella italiana è l’economia dell’Eurozona più probabilmente avviata verso un decennio perduto come quello del Giappone. Alle banche servirebbero 30-40 miliardi di capitale

di Redazione 26 Novembre 2019 07:00
financialounge -  banche italiane Columbia Threadneedle Investments giappone italia Morning News

L’Eurozona sembra trovarsi in una situazione simile a quella del Giappone a cavallo del millennio dopo 10 anni di cura espansiva della Banca Centrale in risposta alla crisi bancaria dei primi anni 90: il famoso decennio perduto dall’economia nipponica fatto di stagnazione e deflazione. Dal punto di vista della politica monetaria oggi i rendimenti dell'area euro sono ancora più bassi del livello giapponese di allora, mentre inflazione e crescita sono analogamente depresse, rendendo probabili ripercussioni negative sui mercati azionari. In questo quadro, l’Italia rappresenta la situazione più critica, non solo a causa del debito pubblico più elevato e di ristagno dell’economia, ma soprattutto perché le banche italiane, che restano ampiamente sottocapitalizzare, rappresentano un freno a ogni ripartenza dell’economia.

BCE COSTRETTA A TENERE TASSI BASSISSIMI


Sono le conclusioni preoccupate cui giunge Columbia Threadneedle Investments in un commento di Paul Smillie, Analista senior degli investimenti e Reddito fisso della casa d’investimento. Secondo l’esperto la Bce sarà costretta a mantenere i tassi bassissimi per ridurre al minimo i costi del servizio del debito, per evitare che gli elevati rapporti debito/PIL diventino grave motivo di preoccupazione, in particolare in Italia, dove il costo del debito è ancora a malapena gestibile, con conseguenze che sarebbero molto gravi per il settore finanziario e la stessa economia dell'Eurozona.

BANCHE ITALIANE AMPIAMENTE SOTTO-CAPITALIZZATE


In Italia poi, secondo l’esperto di Columbia Threadneedle Investments ai problemi del debito e della crescita si aggiunge quello di banche che rimangono ampiamente sottocapitalizzate. E senza misure significative per sostenerle l'economia italiana sembra destinata a rimanere in stagnazione. In Italia, e nell'eurozona in generale, le banche giocano infatti un ruolo essenziale nel finanziare il settore privato, al contrario degli USA dove i mercati dei capitali svolgono una funzione più importante mentre solo il 30% delle imprese si finanzia coi prestiti bancari.

Titoli bancari europei ancora in cerca della riscossa


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RISANARE LE BANCHE VUOL DIRE FAR RIPARTIRE LE ECONOMIE


Nell'area euro e in Giappone invece il 75% si finanza con il credito bancario, per questo un settore bancario solido è fondamentale per ridare slancio all’economia. L'Italia è la terza economia dell'eurozona, con ramificazioni per l'intera area. E con un settore bancario debole il canale di trasmissione dei bassissimi tassi della Bce non funziona e il meccanismo della politica monetaria si inceppa.

SIMILITUDINI CON IL GIAPPONE


Secondo l’esperto di Columbia Threadneedle Investments, a 10 anni dalla Grande Crisi l’Italia si trova in una situazione simile a quella del Giappone, dove lo stock dei prestiti in essere è inferiore al livello del 1997. Il timore della casa d’investimento è che, nonostante questi segnali di avvertimento, i politici italiani non riescano ad affrontare le criticità che affliggono le banche, a differenza di Paesi come Stati Uniti, Regno Unito, Spagna e Irlanda che hanno risolto velocemente il problema, contribuendo a stabilizzare la crescita del credito, la crescita del PIL e la creazione di posti di lavoro.
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