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Obbligazionari flessibili, ma con risk control

4 Ottobre 2013 20:00
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Le azioni di politica monetaria ultra-espansiva messe in atto dalle principali banche centrali mondiali hanno portato ad una compressione dei rendimenti dei mercati obbligazionari globali ai livelli minimi storici.

Le aspettative di una crescita economica moderata, pur inferiore ai livelli pre-crisi del 2008 e al potenziale di medio-lungo termine, stanno spingendo progressivamente nel tempo i rendimenti su livelli più consoni ad un contesto sostanzialmente migliorato rispetto ai momenti peggiori vissuti tra il 2011 e il 2012.

L’avvio del processo di normalizzazione della politica monetaria non convenzionale USA, coerente con il miglioramento dello scenario di riferimento, pur rinviato dalla Fed nella riunione del FOMC del 18 settembre, rimane una prospettiva reale e non molto distante. Nonostante Bernanke abbia ribadito che le tempistiche di tali azioni restino subordinate all’evoluzione del contesto economico, le sue parole hanno portato molta volatilità sui mercati obbligazionari, sottoposti a oscillazioni marcate sia al rialzo che al ribasso. Sensibilità simile hanno esibito le obbligazioni corporate investment grade che offrono spread interessanti ma rendimenti nominali modesti e condizionati dai movimenti sui tassi dei paesi core.

In un contesto caratterizzato da una remunerazione della liquidità molto contenuta e da pressioni al rialzo sui tassi di interesse a lungo termine, la componente obbligazionaria rischia di generare rendimenti modesti con elevata volatilità. Per affrontare tale situazione di maggiore rischiosità secondo noi, chi vuole investire nel mercato obbligazionario, dovrebbe essere in grado di individuare soluzioni di investimento meno dipendenti dalla direzionalità dei mercati e che si caratterizzino per uno stile di gestione poco correlato all’andamento dei tassi con l’obiettivo di conseguire un rendimento assoluto positivo nel medio termine, con una volatilità contenuta.

Questa tipologia di prodotti, da privilegiare in questo momento, puntano a cogliere, grazie ad uno stile di gestione flessibile, le opportunità che di volta in volta si presentano sui mercati. Ad esempio, in un contesto di rialzo delle curve dei rendimenti, diversamente dai fondi obbligazionari tradizionali strutturalmente esposti al rischio tassi, è possibile assumere un posizionamento negativo di duration traendone vantaggio.

Con una accortezza però. Solo un approccio disciplinato al controllo del rischio, abbinato alla flessibilità della gestione a rendimento assoluto, permette di puntare a limitare le perdite anche nelle fasi di maggiore ribasso del mercato.
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