Outlook

Rischi e opportunità di investimento per il 2026: ecco la view di Schroders

Nello “Schroders Crystal Ball 2026 Investment Outlook” la casa d’investimento vede un basso rischio di recessione, rendimenti obbligazionari contenuti e uno slancio degli utili che sostengono un atteggiamento costruttivo

di Leo Campagna 21 Novembre 2025 18:30

financialounge -  mercati outlook Schroders
In vista del 2026 le valutazioni del mercato azionario stanno suscitando molte preoccupazioni al punto che si moltiplicano i confronti con la bolla delle dotcom. Secondo Johanna Kyrklund, Chief Investment Officer (CIO) del Gruppo Schroders, le valutazioni dell’equity si attestano su livelli che beneficiano del sostegno di rendimenti obbligazionari ben equilibrati, di un'inflazione per ora tranquilla e della possibilità di un ulteriore allentamento della politica monetaria da parte delle banche centrali.

ATTESI ANCORA RENDIMENTI POSITIVI NELL’AZIONARIO


A preoccupare nel medio termine la manager è l'aumento del debito pubblico e la possibilità di un'accelerazione dell'inflazione. Una combinazione capace di far aumentare i  tassi di interesse più elevati, ma che, a sua avviso, ha basse probabilità di materializzarsi nei prossimi sei mesi. Stessa conclusione per il rischio di recessione negli Stati Uniti. E’ vero, ammette Kyrklund, che il mercato del lavoro mostra segnali di rallentamento, ma la disoccupazione resta contenuta e i bilanci del settore privato sono in buone condizioni. Un quadro che, nel suo complesso, delinea secondo la view della manager, ancora rendimenti positivi nell’azionario.

IL RISCHIO SPECIFICO DEI TITOLI AZIONARI


Il punto, semmai, sta nel rischio specifico dei titoli azionari: un pericolo che può, e deve, essere evitato adottando un'analisi fondamentale dettagliata, piuttosto che tramite una scelta passiva derivante dal peso di un titolo nell'indice. “Il 2025 ha mostrato i vantaggi della diversificazione geografica e il value ha registrato una performance positiva al di fuori degli Stati Uniti. Il debito dei mercati emergenti offre dinamiche migliori e rendimenti reali più elevati rispetto al debito dei mercati sviluppati. Interessanti anche i titoli inflation-linked e il debito infrastrutturale nell’ottica di una generazione di reddito da diversificazione” argomenta la CIO del Gruppo Schroders che, in generale, resta positiva alla luce di un basso rischio di recessione, rendimenti obbligazionari contenuti e uno slancio degli utili.

LO SLANCIO DEI MERCATI PRIVATI


Secondo il suo collega Nils Rode, CIO di Schroders Capital (il ramo della società focalizzato sui mercati privati), nell’attuale contesto, i mercati privati possono essere considerati un'area chiave in cui le forze cicliche e strutturali si allineano per creare opportunità. Un universo particolarmente interessante per gli investitori che guardano oltre il momentum di breve termine per concentrarsi sulla sostenibilità dei rendimenti nel tempo e sulla creazione di valore bottom-up.

I MERCATI PRIVATI SONO IN UNA FASE DIVERSA DEL CICLO


“I mercati privati si trovano in una fase diversa del ciclo” spiega Rode “Negli ultimi anni si è osservato un riassetto delle valutazioni tra asset class e segmenti a seguito di fundraising, attività di deal e operazioni di exit. Si è creato un ambiente più sano per i nuovi investimenti, con prezzi di ingresso attraenti e un conseguente migliore potenziale di rendimento. I portafogli esistenti, invece, sono stati in gran parte protetti grazie all'attenzione ai fondamentali e al contesto macroeconomico solido, sebbene volatile”.

TENDENZE STRUTTURALI DA SFRUTTARE


Nel frattempo, la transizione energetica globale, il reshoring delle catene di approvvigionamento e la trasformazione digitale in corso restano tendenze strutturali che favoriscono la creazione di valore. Tuttavia non tutte le strategie di private market sono posizionate per rispondere allo stesso modo a questo contesto. “Vediamo le opportunità di rendimento resilienti dove esiste una combinazione di inefficienza, disruption, rischio differenziato e garanzie reali” puntualizza Rode.

REGOLARITÀ NELL’ALLOCAZIONE DEL CAPITALE E SELETTIVITÀ


Il manager fa riferimento, per esempio, alle operazioni di buyout di piccole dimensioni o agli investimenti di continuazione nel private equity, alla specialty finance e al real asset debt nell'ambito del credito privato, alle infrastrutture per la transizione energetica o ad asset immobiliari operativi selezionati. “I mercati privati non sono immuni dall’incertezza ma grazie al capitale di lungo termine e alla gestione attiva, risultano ben posizionati per contribuire a portafogli diversificati e resilienti, soprattutto se si sapranno combinare regolarità nell’allocazione del capitale e selettività” conclude il CIO di Schroders Capital

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