Lo scenario

Perché L&G traccia buone prospettive future per gli high yield

Il mercato dei titoli ad alto rendimento evidenzia una solidità di fondo grazie ai robusti fondamentali delle imprese e ai buoni livelli di liquidità, con fattori che fanno ben sperare anche per il futuro

di Leo Campagna 29 Ottobre 2025 08:00

financialounge -  credito investimenti L&G obbligazionario
Una maggiore propensione al rischio e un contesto solido, in cui le valutazioni sono supportate da un numero ridotto di nuove emissioni e da robusti flussi di cassa, hanno consentito agli spread degli high yield di ridursi di circa 20 punti base. I rendimenti, in parallelo, si sono assestati attorno al 6,05% dal picco del 6,32%. Un rally guidato soprattutto dall’high yield europeo e dei mercati emergenti, e in misura minore da quello statunitense. “A frenare gli high yield USA sono stati i maggiori rendimenti dei Treasury” fa sapere Colin Reedie, Head of Active Strategies di L&G, convinto che l’high yield rappresenti un’asset class in grado di generare reddito.

UNA DURATION MEDIA DI TRE ANNI


Il manager nota inoltre buone compensazioni del rischio di default per gli investitori, in particolare per quanto riguarda il credito B e BB con quest’ultimo che domina gli indici con il 60% del totale dei titoli, contro meno dell’8% di quelli con rating CCC. Senza trascurare che gli high yield hanno in media una duration di 3 anni, rispetto alla media storica di 4 anni, e i titoli di stato di riferimento sono più volatili e di qualità inferiore.

SOVRAESPOSIZIONE ALL’EUROPA E AI MERCATI EMERGENTI


“Preferiamo una certa sovraesposizione verso l’Europa e i mercati emergenti, a scapito degli Usa. Riteniamo il credito europeo avvantaggiato da un certo supporto politico e fiscale, mentre gli emerging markets offrono un profilo di rischio simile a quello americano, ma con spread e rendimenti più elevati. Inoltre, riteniamo che i rischi di downturn (una fase di rallentamento economico o recessione) negli Stati Uniti non siano stati del tutto prezzati” spiega Reedie che, a livello settoriale, predilige il tech e i media, insieme con l’immobiliare e l’aerospaziale/difesa, a discapito di automotive e utility.

CONTESTO MOLTO FAVOREVOLE AL CREDITO


Guardando il mercato in prospettiva il manager di L&G osserva un contesto molto favorevole al credito alla luce della crescita globale che appare solida, seppur lenta. Inoltre la Federal Reserve, dopo aver tagliato di 25 punti base i tassi d’interesse a settembre, ha inviato di seguito segnali che rendono molto probabili ulteriori riduzioni con ricadute positive anche sull’universo high yield. “Sebbene gli spread possano ridursi ulteriormente entro la fine dell'anno entro una fascia relativamente ristretta, il mercato dovrebbe offrire rendimenti simili a quelli delle cedole, attualmente intorno al 6,2%, con l'indice già in rialzo del 6,8% da inizio anno” riferisce Reedie.

ALERT PER GLI SHOCK POLITICI E GEOPOLITICI


L’Head of Active Strategies di L&G completa la sua analisi sui due fattori che hanno finora tenuto lontani alcuni investitori dal comparto high yield, il primo dei quali riguarda gli shock politici e geopolitici, che possono peggiorare le condizioni finanziarie. “Al momento non vediamo all’orizzonte nessun elemento capace di provocare un generale deterioramento dell’accesso al credito. Inoltre una lieve recessione degli Usa non dovrebbe causare un picco dei default” specifica il manager, che poi approfondisce il secondo fattore di disturbo: l’inflazione.

RISCHIO INFLAZIONE


“I prezzi al consumo, in particolare, costituiscono il rischio maggiore per l’investitore in cerca di rendimenti e di carry (flussi cedolari). Tuttavia la bassa duration degli high yield dovrebbe offrire una discreta protezione contro un’eventuale stagflazione, migliore di quella di altre asset class, sebbene i rendimenti risultanti sarebbero inferiori in termini assoluti” conclude Reedie.

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