L'apertura dei mercati

A Piazza Affari titoli bancari deboli sull'ipotesi di un contributo alla manovra

Il governo è a caccia di risorse per la prossima legge finanziaria e ha intenzione di chiedere alle banche circa tre miliardi di euro. Negli Usa si apre il dibattito sul rischio shutdown

di Antonio Cardarelli 29 Settembre 2025 09:14

financialounge -  Borse europee mercati Piazza Affari
La settimana di Piazza Affari si apre con l'indice Ftse Mib intorno alla parità, appesantito dai titoli delle principali banche italiane. Partenza migliore per Francoforte e Parigi, che guadagnano lo 0,2%.

MANOVRA, BANCHE CHIAMATE A CONTRIBUIRE


In vista della prossima manovra finanziaria il governo è alla ricerca di risorse. All’interno della maggioranza è aperto il dibattito sul contributo da chiedere alle banche. Le prime indiscrezioni parlavano di una cifra intorno ai 5 miliardi, almeno secondo quanto fatto trapelare dalla Lega. Nelle ultime ore il contributo ipotetico è stato ridimensionato a 2,5-3 miliardi di euro. Fonti qualificate della maggioranza, citate dall’Ansa, spiegano che “tutto verrà deciso insieme agli istituti di credito”.

USA A RISCHIO SHUTDOWN


Negli Stati Uniti, dove il mercato azionario è reduce da alcune sedute deboli, il dibattito è concentrato sul possibile shutdown. Oggi è in programma un incontro tra Donald Trump e i leader del Congresso Usa per trovare un accordo. Venerdì scorso l’indice Pce dell’inflazione di agosto è rimasto in linea con le attese (+2,7%) fornendo elementi utili alla Fed per proseguire con i tagli dei tassi di interesse.

STELLANTIS NOMINA IL NUOVO CFO


Guardando a Piazza Affari, occhi puntati sul titolo Brunello Cucinelli, colpito da un crollo la scorsa settimana dopo le accuse di un hedge fund sul presunto aggiramento delle sanzioni alla Russia. La società ha smentito tutto e ha annunciato l’intenzione di avviare azioni legali. Nel frattempo Stellantis ha nominato il brasiliano Joao Laranjo nuovo Cfo e ha confermato la guidance per il 2025. Novità anche su Pirelli, con il governo che ha archiviato il procedimento sulla presunta violazione della Golden Power da parte del socio cinese Cnrc.

VALUTE E PETROLIO


Sul mercato valutario, l'euro passa di mano a 1,1724. Gli osservatori ritengono che il biglietto verde potrebbe indebolirsi entro il primo ottobre, risentendo del rischio di shutdown americano. Sul fronte dell’energia, il petrolio è in calo: con il Brent in scadenza a novembre perde mezzo punto percentuale passando di mano a 69,75 dollari al barile, e il Wti lo 0,7% valendo 65,23 dollari. Perde quota anche il gas, attestandosi a 32,35 euro al megawattora (-1%). Invece corre l’oro con il future in progresso dello 0,86% a 3.841,80 dollari l’oncia, beneficiando delle attese di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve.

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