Fisco e previdenza

A gennaio 2026 aumentano le pensioni

Per adeguare il costo degli assegni pensionistici all’aumento dell’inflazione, che nel 2025 è stato dell’1,7%, al governo servono 5 miliardi. Ecco quali sono le pensioni che aumenteranno di più

di Fabrizio Arnhold 15 Settembre 2025 14:12

financialounge -  inflazione INPS pesnioni Previdenza
La buona notizia è che le pensioni nel 2026 aumenteranno per l’adeguamento all’inflazione. Quella cattiva è che servono i soldi. Il governo è alla ricerca di 5 miliardi. In vista della prossima manovra, si cominciano a fare i conti, partendo da un’inflazione acquisita per il 2025 dell’1,7%.

FAR QUADRARE I CONTI


Nel 2025, la spesa per le pensioni prevista si aggira intorno ai 355 miliardi. Se a questa somma si aggiungesse un incremento dell’1,7%, legato all’inflazione, servirebbero 6 miliardi di euro. La cifra scende di poco, se si considera la rivalutazione sulla base delle fasce di reddito da pensione, previste per il 2025.

AUMENTO DELLA PENSIONE, A CHI TOCCA


L’assegno pensionistico fino a quattro volte il trattamento minimo verrà rivalutato del 100%, quello tra le quattro e le cinque volte del 90%, si scende al 75% per gli assegni superiori a cinque volte il trattamento minimo. Con queste fasce, quindi, la spese extra necessaria per il 2026 arriverebbe a circa 5 miliardi di euro.

QUALI SONO GLI AUMENTI MAGGIORI


Facendo delle simulazioni, se l’importo della pensione minima è di 616,67 euro al mese, le pensioni che avranno un incremento maggiore per l'inflazione sono quelle fino a 2.466 euro. Quasi il 79% delle pensioni pagate dall’Inps è inferiore ai 2.500 euro, per una spesa, in percentuale, che arriva al 56,7% del totale.

CACCIA ALLE RISORSE


Il governo è alla ricerca delle risorse. Non solo per aumentare le pensioni, ma anche per abbassare le tasse al ceto medio. Parte dei soldi potrebbero arrivare dal calo dei rendimenti dei titoli di Stato, con conseguente risparmio sul pagamento degli interessi per le casse dello Stato. Altre misure sono allo studio anche perché tra le ipotesi circolate in queste settimane c’è anche quella di detassare gli straordinari. Anche per questo era tornata al centro delle trattativa la possibilità di recuperare parte delle risorse da una nuova imposizione che interesserebbe il sistema bancario.

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