
Occupazione
Gli over 50 al lavoro sfondano per la prima volta quota 10 milioni
Un trend in crescita costante, per capire di quanto basti pensare che venti anni fa erano meno della metà. A contribuire il progressivo invecchiamento della popolazione
di Fabrizio Arnhold 12 Settembre 2025 17:35

Per la prima volta superata la quota 10 milioni. Gli occupati over 50, nel secondo trimestre del 2025, secondo le tabelle Istat, sono stati 10 milioni e 94mila unità. Si tratta di un aumento di 96mila unità sul primo trimestre 2025 e di 422mila unità sullo stesso trimestre del 2024.
A contribuire alla crescita dei dati, senza dubbio c’è l’invecchiamento della popolazione con l’entrata nelle coorti più anziane dei nati negli anni Settanta e alla stretta sull’accesso alla pensione.
Per rendersi conto della crescita degli occupati over 50, basti vedere i dati a inizio della rilevazione storica, ossia nel secondo trimestre del 2004, quando erano 4 milioni e 865mila. La quota degli over 50 al lavoro era meno della metà.
I giovani, però, hanno più difficoltà. Il tasso di occupazione aumenta, infatti, solo per gli individui di 50-64 anni (+2 punti) mentre rimane stabile per i 35-49enni e continua a ridursi per 15-34enni (-0,7 punti). Nello specifico, il calo tra i giovani è peraltro dovuto solo ai 15-24enni (-1,7 punti) non compensato dall’aumento per i 25-34enni (+0,4 punti).
I tassi di disoccupazione e di inattività registrano una dinamica opposta riducendosi solo per gli ultracinquantenni (-0,6 e -1,6 punti, rispettivamente) a fronte di una stabilità per i 35-49enni (+0,1 e -0,1 punti) e dell’aumento per gli under35 (+0,5 entrambi gli indicatori).
L’INVECCHIAMENTO DELLA POPOLAZIONE
A contribuire alla crescita dei dati, senza dubbio c’è l’invecchiamento della popolazione con l’entrata nelle coorti più anziane dei nati negli anni Settanta e alla stretta sull’accesso alla pensione.
MENO DELLA METÀ NEL 2004
Per rendersi conto della crescita degli occupati over 50, basti vedere i dati a inizio della rilevazione storica, ossia nel secondo trimestre del 2004, quando erano 4 milioni e 865mila. La quota degli over 50 al lavoro era meno della metà.
MENO LAVORO GIOVANE
I giovani, però, hanno più difficoltà. Il tasso di occupazione aumenta, infatti, solo per gli individui di 50-64 anni (+2 punti) mentre rimane stabile per i 35-49enni e continua a ridursi per 15-34enni (-0,7 punti). Nello specifico, il calo tra i giovani è peraltro dovuto solo ai 15-24enni (-1,7 punti) non compensato dall’aumento per i 25-34enni (+0,4 punti).
TASSI INATTIVITÀ DINAMICA OPPOSTA
I tassi di disoccupazione e di inattività registrano una dinamica opposta riducendosi solo per gli ultracinquantenni (-0,6 e -1,6 punti, rispettivamente) a fronte di una stabilità per i 35-49enni (+0,1 e -0,1 punti) e dell’aumento per gli under35 (+0,5 entrambi gli indicatori).
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