L'apertura dei mercati
L'Opas di Mps su Mediobanca va in porto, superata la soglia minima: adesioni al 38,5%
Primo traguardo raggiunto da Monte dei Paschi: l'offerta per Mediobanca (che oggi riunisce il cda) raggiunge il primo step fissato al 35% grazie al via libera di Enpam, Benetton e famiglia Tortora
di Antonio Cardarelli 4 Settembre 2025 09:05

Nel giorno del via libera dell'Opas di Mps su Mediobanca Piazza Affari apre le contrattazioni in area leggermente positiva. In verde anche gli scambi sui listini di Francoforte e Parigi. Sulla Borsa di Milano in evidenza il titolo St (+1,5%).
Primo obiettivo centrato nella scalata di Mps a Mediobanca. L’Opas ha superato ieri la quota minima del 35%. Secondo gli ultimi aggiornamenti di Borsa Italiana, le adesioni hanno raggiunto il 38,5% grazie all’appoggio di Enpam, Edizione (Benetton) e famiglia Tortora. La prima fase dell’offerta si chiuderà l’8 settembre, con riapertura prevista tra il 16 e il 22 settembre. Il rilancio cash di Mps, per un valore di circa 750 milioni, ha quindi dato la spinta decisiva all’operazione. Ma l’Opas di Mps su Mediobanca ora punta al 51% del capitale, che potrebbe arrivare in caso di conferimento delle azioni detenute dai fondi speculativi e da altri azionisti di peso. Non è escluso che l’operazione possa concludersi con adesioni al 66,7%, quota che garantirebbe il controllo assoluto di Mps su Mediobanca e aprirebbe a una possibile fusione. Oggi Mediobanca riunisce il cda per discutere il rilancio di Monte dei Paschi.
I mercati guardano alle ultime vicende geopolitiche, con il forte riavvicinamento tra Xi, Putin e Modi, e all’andamento dell’economia Usa. Ieri a Wall Street si è vista una seduta contrastata, con i titoli tech in forte rialzo dopo la sentenza dell’antitrust favorevole a Google e altri settori preoccupati per i dati del mercato del lavoro di luglio, con numero di offerte di lavoro diminuito da 7,4 milioni a 7,181 milioni, il secondo dato peggiore dal 2020. Oggi verranno resi noti i dati Adp e le richieste dei sussidi di disoccupazione, mentre domani sarà la volta del rapporto sull'occupazione di agosto. Tuttavia, secondo diversi analisti ciò non impedirà alla Fed di procedere con un taglio dei tassi della riunione di settembre.
Sempre negli Usa, resta aperta la partita dei dazi con Donald Trump, che ha presentato un ricorso alla Corte Suprema per ottenere una rapida pronuncia su gran parte delle tariffe introdotte dalla sua amministrazione e che sono state ritenute illegali da una corte d'appello Usa. Sotto osservazione, inoltre, il rendimento dei titoli di Stato di diversi Paesi, considerato il rischio per la tenuta dei conti pubblici.
Sul valutario, euro/dollaro poco mosso a 1,1658 (da 1,1679 ieri in chiusura. La moneta unica vale anche 172,79 yen (da 172,82). Tra le materie prime, l’oro si assesta sopra i 3.500 dollari, dopo aver toccato ieri nuovi record: il contratto future scambia a 3.590 dollari l’oncia (-1,23%) e quello spot a 3.532 dollari (-0,75%). Ancora in calo il prezzo del petrolio con il mercato che attende il vertice Opec+ nel week end che potrebbe decidere altri aumenti della produzione. Il future ottobre sul Wti cede lo 0,78% a 63,47 dollari al barile e il contratto di novembre per il Brent scivola dello 0,75% a 67,09 dollari. Stabile il gas naturale ad Amsterdam a 32,1 euro al megawattora (+0,02%).
OPAS MEDIOBANCA, MPS TAGLIA IL TRAGUARDO
Primo obiettivo centrato nella scalata di Mps a Mediobanca. L’Opas ha superato ieri la quota minima del 35%. Secondo gli ultimi aggiornamenti di Borsa Italiana, le adesioni hanno raggiunto il 38,5% grazie all’appoggio di Enpam, Edizione (Benetton) e famiglia Tortora. La prima fase dell’offerta si chiuderà l’8 settembre, con riapertura prevista tra il 16 e il 22 settembre. Il rilancio cash di Mps, per un valore di circa 750 milioni, ha quindi dato la spinta decisiva all’operazione. Ma l’Opas di Mps su Mediobanca ora punta al 51% del capitale, che potrebbe arrivare in caso di conferimento delle azioni detenute dai fondi speculativi e da altri azionisti di peso. Non è escluso che l’operazione possa concludersi con adesioni al 66,7%, quota che garantirebbe il controllo assoluto di Mps su Mediobanca e aprirebbe a una possibile fusione. Oggi Mediobanca riunisce il cda per discutere il rilancio di Monte dei Paschi.
FOCUS SU GEOPOLITICA E ECONOMIA USA
I mercati guardano alle ultime vicende geopolitiche, con il forte riavvicinamento tra Xi, Putin e Modi, e all’andamento dell’economia Usa. Ieri a Wall Street si è vista una seduta contrastata, con i titoli tech in forte rialzo dopo la sentenza dell’antitrust favorevole a Google e altri settori preoccupati per i dati del mercato del lavoro di luglio, con numero di offerte di lavoro diminuito da 7,4 milioni a 7,181 milioni, il secondo dato peggiore dal 2020. Oggi verranno resi noti i dati Adp e le richieste dei sussidi di disoccupazione, mentre domani sarà la volta del rapporto sull'occupazione di agosto. Tuttavia, secondo diversi analisti ciò non impedirà alla Fed di procedere con un taglio dei tassi della riunione di settembre.
TRUMP CERCA UNA SOLUZIONE PER I DAZI
Sempre negli Usa, resta aperta la partita dei dazi con Donald Trump, che ha presentato un ricorso alla Corte Suprema per ottenere una rapida pronuncia su gran parte delle tariffe introdotte dalla sua amministrazione e che sono state ritenute illegali da una corte d'appello Usa. Sotto osservazione, inoltre, il rendimento dei titoli di Stato di diversi Paesi, considerato il rischio per la tenuta dei conti pubblici.
VALUTE E PETROLIO
Sul valutario, euro/dollaro poco mosso a 1,1658 (da 1,1679 ieri in chiusura. La moneta unica vale anche 172,79 yen (da 172,82). Tra le materie prime, l’oro si assesta sopra i 3.500 dollari, dopo aver toccato ieri nuovi record: il contratto future scambia a 3.590 dollari l’oncia (-1,23%) e quello spot a 3.532 dollari (-0,75%). Ancora in calo il prezzo del petrolio con il mercato che attende il vertice Opec+ nel week end che potrebbe decidere altri aumenti della produzione. Il future ottobre sul Wti cede lo 0,78% a 63,47 dollari al barile e il contratto di novembre per il Brent scivola dello 0,75% a 67,09 dollari. Stabile il gas naturale ad Amsterdam a 32,1 euro al megawattora (+0,02%).
Trending