L’apertura dei mercati
Ribassi contenuti, nessun panico sulle Borse per il conflitto Israele-Iran
I principali listini europei aprono sotto la parità, dopo i rialzi della vigilia, con i timori sulla eventuale escalation in Medio Oriente. A Piazza Affari tengono i petroliferi con Saipem (+0,3%) e Eni (+0,2%) in risalto
di Fabrizio Arnhold 17 Giugno 2025 09:18

Le Borse europee iniziano in ribasso la giornata di contrattazioni, dopo i rialzi della vigilia anche per Wall Street, in scia alle speranze di de-escalation. Tornano a pesare le incertezze per gli sviluppi del conflitto tra Israele e Iran. A Milano il Ftse Mib segna -0,77%, il Dax di Francoforte -0,94%, il Cac 40 di Parigi -0,65%, l’Ibex 35 di Madrid -1,05% e il Ftse 100 di Londra -0,48%. La Borsa di Tokyo ignora l’annuncio della BoJ, che ha lasciato invariati i tassi, e chiude in rialzo, con l’indice Nikkei a +0,59%.
Ieri l’ipotesi di un conflitto di breve durare aveva preso peso, dopo che l’Iran si era detto disponibile ad avviare colloqui per far cessare le ostilità, come riportato dal Wall Street Journal. La decisione del presidente Usa Donald Trump di lasciare il vertice del G7 in Canada con un giorno di anticipo, invitando ad evacuare Teheran ha però fatto nuovamente salire i timori di escalation.
Anche per questo il prezzo del petrolio torna a salire, con il Wti che guadagna lo 0,6%, a 70,4 dollari al barile, mentre il Brent sale dell’1,3%, a 73,3 dollari al barile. Sul versante valutario, il dollaro recupera sull’euro e scambia a 1,156. In rialzo il gas naturale sulla piattaforma di Amsterdam che guadagna l’1,2% a 38,3 euro al megawattora. Torna a muoversi anche il prezzo dell’oro, dopo il rallentamento delle scorse ore, a 3.388 dollari l’oncia (+0,1%).
Guardando ai singoli titoli, sul listino milanese il comparto bancario resta sotto la lente. Il governo ha risposto alle osservazioni della Commissione europea sulle clausole golden power imposte a UniCredit per l’offerta su Banco Bpm, sottolineando che il risparmio domestico è una questione di sicurezza nazionale. Sotto la lente ancora Mediobanca, dopo la decisione di rinviare il voto sull’offerta per Banca Generali a settembre. Gamma Intermediate ha concluso il processo per vendere la sua partecipazione del 21,3% in Lottomatica. Tengono i petroliferi, con Saipem che sale del +0,3%; Eni segna +0,2% con accordo con Petronas. Lo spread sale a 93 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,47%.
LA GUERRA IN MEDIO ORIENTE
Ieri l’ipotesi di un conflitto di breve durare aveva preso peso, dopo che l’Iran si era detto disponibile ad avviare colloqui per far cessare le ostilità, come riportato dal Wall Street Journal. La decisione del presidente Usa Donald Trump di lasciare il vertice del G7 in Canada con un giorno di anticipo, invitando ad evacuare Teheran ha però fatto nuovamente salire i timori di escalation.
PETROLIO IL RIALZO
Anche per questo il prezzo del petrolio torna a salire, con il Wti che guadagna lo 0,6%, a 70,4 dollari al barile, mentre il Brent sale dell’1,3%, a 73,3 dollari al barile. Sul versante valutario, il dollaro recupera sull’euro e scambia a 1,156. In rialzo il gas naturale sulla piattaforma di Amsterdam che guadagna l’1,2% a 38,3 euro al megawattora. Torna a muoversi anche il prezzo dell’oro, dopo il rallentamento delle scorse ore, a 3.388 dollari l’oncia (+0,1%).
A PIAZZA AFFARI DA SEGUIRE BANCHE E LOTTOMATICA
Guardando ai singoli titoli, sul listino milanese il comparto bancario resta sotto la lente. Il governo ha risposto alle osservazioni della Commissione europea sulle clausole golden power imposte a UniCredit per l’offerta su Banco Bpm, sottolineando che il risparmio domestico è una questione di sicurezza nazionale. Sotto la lente ancora Mediobanca, dopo la decisione di rinviare il voto sull’offerta per Banca Generali a settembre. Gamma Intermediate ha concluso il processo per vendere la sua partecipazione del 21,3% in Lottomatica. Tengono i petroliferi, con Saipem che sale del +0,3%; Eni segna +0,2% con accordo con Petronas. Lo spread sale a 93 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,47%.
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