Taglio del cuneo

Stipendi, ecco perché per molti la busta paga di luglio sarà più leggera

Per l’effetto del fiscal drag, il drenaggio fiscale, alcune categorie di lavoratori – impiegati e operai soprattutto – si ritroveranno meno soldi in busta paga

di Redazione 12 Giugno 2025 15:13

financialounge -  busta paga fisco lavoro
Il mese di luglio 2025 potrebbe riservare una sorpresa amara per molti lavoratori italiani: una busta paga più leggera rispetto ai mesi precedenti. Ma cosa sta succedendo esattamente? Le ragioni dietro questa flessione sono tecniche, ma importanti da comprendere, soprattutto in un momento in cui il potere d’acquisto diminuisce a causa dell’inflazione persistente e del rallentamento economico.

TAGLIO DEL CUNEO STRUTTURALE


Il governo Meloni ha reso strutturale il taglio del cuneo fiscale. Fino all’anno scorso era un taglio sui contributi Inps, mentre da quest’anno è diventato uno “sconto” sull’Irpef. Per alcuni lavoratori è stato potenziato il “fiscal drag”, ossia il drenaggio fiscale. Con effetti sui redditi.

GLI EFFETTI DEL FISCAL DRAG


Il fiscal drag indica la situazione in cui si verifica un aumento della pressione fiscale sul reddito a causa di una inflazione in forte crescita. Per capire meglio, le imposte sul reddito sono pagate in proporzione allo scaglione di appartenenza. In caso di inflazione elevata, come negli scorsi due anni, i redditi tendono a salire, ma cresce anche l’imposizione fiscale. Nel caso in cui si “sconfini” nello scaglione di imposta superiore, si pagano più tasse, perdendo così potere d’acquisto, nonostante gli aumenti.

GLI EFFETTI


Il passaggio dal taglio contributivo al taglio fiscale, per ridurre il cuneo, ha contribuito ad ampliare gli effetti del fiscal drag. Secondo l’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb), la situazione è addirittura peggiorata. Con il nuovo assetto dell’Irpef, che prevede l’accorpamento dei primi due scaglioni, e con le nuove detrazioni decrescenti per i dipendenti, si ottiene come risultato l’aumento del fiscal drag.

CHI SONO I PIÙ PENALIZZATI


Secondo un rapporto dell’Upb, simulando un’inflazione al 2%, il fiscal drag ammonta oggi a 3.262 milioni di euro, contro i 2.892 milioni che avrebbe prodotto il sistema Irpef precedente alla modifica degli scaglioni. Si tratta di una differenza di 370 milioni in più, pari a un incremento del 13%. A pagare il conto sono in prevalenza i lavoratori dipendenti, sempre secondo una tabella pubblicata dall’Upb. Per gli operai il fiscal drag passa da 800 a 942 milioni, con un’incidenza in crescita dal 3,2% al 5,5%. Guardando al reddito degli impiegati, il drenaggio fiscale sale da 989 a 1.205 milioni, con un’incidenza in crescita dall’1,7% al 2,3%. L’impatto sulle altre categorie di lavoratori è trascurabile.

CONGUAGLI FISCALI E ADDIZIONALI LOCALI


Luglio è inoltre il mese in cui si fanno sentire i conguagli fiscali, relativi alla dichiarazione dei redditi. Se durante l’anno sono state applicate trattenute minori rispetto all’effettiva tassazione dovuta, il datore di lavoro può procedere con un recupero dell’importo, riducendo la busta paga del mese in corso. In aggiunta, proprio in estate entrano in vigore le addizionali regionali e comunali Irpef, che si applicano retroattivamente sui redditi percepiti l’anno precedente. Queste trattenute, anche se spesso dimenticate, possono erodere la busta paga anche di diverse decine di euro.

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