Smentiti i catastrofisti

Borse sopra i livelli pre-dazi, chi ha svenduto le azioni per panico ha sbagliato

Il Ftse Mib è sopra i 40mila punti, soglia che non vedeva dal 2007, e lo spread torna sotto i 100 punti. Wall Street ha superato la quota pre-dazi. Ma tanti piccoli investitori hanno accusato perdite per aver dato retta ai titoli catastrofisti dei media

di Antonio Cardarelli 14 Maggio 2025 11:15

financialounge -  mercati Piazza Affari
Il ciclone dazi sembra aver superato il picco di massima potenza, ma ha lasciato dietro di sé parecchi danni. A rimetterci, come capita quasi sempre, sono stati i piccoli investitori che, in preda al panico, hanno venduto (o meglio svenduto) i propri titoli azionari. Per restare nell'esempio, le piccole casette sono state pesantemente danneggiate, mentre i grandi palazzi ne sono usciti senza un graffio. Eppure, anche questa volta i mercati azionari hanno mostrato una grande resilienza: non solo le perdite generate dall’annuncio dei dazi di Trump sono state recuperate, gli indici hanno superato già il livello pre-dazi. Cos'è andato storto allora?

FTSE MIB SOPRA I 40MILA PUNTI


Per una volta abbiamo un esempio virtuoso in casa. L’indice Ftse Mib di Piazza Affari, dopo la comprensibile sbandata del Liberation Day trumpiano, ha recuperato il terreno perso ed è tornati sopra i 40mila punti. Un livello record, che il mercato azionario italiano non vedeva dal periodo precedente al crollo di Lehman Brothers del 2007-2008. Da inizio anno il principale indice del mercato azionario italiano è in rialzo del 17% e, complice anche la promozione di S&P, lo spread Btp/Bund è tornato sotto quota 100 punti per la prima volta dal 2021. Discorso simile negli Usa. Anche qui, dopo i cali post-dazi, le schiarite sul commercio – fino all’ultima arrivata dal vertice in Svizzera tra Usa e Cina – hanno riportato l’S&P 500 sopra i 5.600 punti che aveva toccato prima dell’annuncio di Trump.

BORSE, DAZI E TITOLI CATASTROFISTI


Tutto bene, quindi? Non proprio, perché ancora una volta a rimetterci sono stati i piccoli investitori. Questi ultimi, presi dal panico innescato principalmente dai titoloni dei giornali e dei tg sul “crollo” delle Borse mondiali a causa dei dazi, hanno sciaguratamente venduto i propri titoli accumulando perdite o, nel migliore dei casi, perdendosi buona parte dei guadagni. Non tutti, ovvio, ma sicuramente quelli che hanno dato retta agli strilli catastrofisti dei media, che fanno vendere copie e portano click, ma provocano effetti collaterali potenzialmente molto pesanti per i piccoli investitori. Peccato che, qualche giorno dopo, i recuperi delle Borse non abbiano trovato lo stesso risalto sui media…

EFFETTO DAZI SULLE BORSE: CITANDO BUFFETT…


D’altra parte, una delle frasi cult di Warren Buffett, che la scorsa settimana ha annunciato il suo pensionamento, è “sii avido quando gli altri sono spaventati e spaventato quando gli altri sono avidi" un vero mantra per i grandi investitori. Ma, sempre l’oracolo di Omaha, “se non vuoi essere proprietario di un’azione per dieci anni, non pensare nemmeno di impossessartene per cinque minuti”.

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