Contatti

La ricorrenza

25 anni fa il lancio della prima strategia della gamma Best Styles di AllianzGI

La gamma gestisce attualmente 32 miliardi di euro di masse. Nei suoi 25 anni di storia, in più del 75% dei periodi rolling di 3 o 5 anni e in ogni singolo periodo decennale, ha registrato una sovraperformance rispetto agli indici di riferimento

di Redazione 13 Febbraio 2024 15:17
financialounge -  Allianz GI investimenti mercati michael heldmann strategie best styles

Festeggia 25 anni, quest’anno, la gamma di strategie Best Styles di Allianz Global Investors. La prima è stata infatti lanciata nel 1999 e ha introdotto quello che oggi conosciamo come “factor investing”, incorporando per la prima volta la ricerca accademica sui mercati finanziari in una strategia di investimento. Gestita dal team Systematic Equity di AllianzGI, investe in un mix ben diversificato di cinque stili di investimento a lungo termine di successo, con il supporto dell’intelligenza artificiale.

IL TEAM SYSTEMATIC EQUITY


Tra gli investitori sistematici, il team Systematic Equity vanta uno dei track record di più lunga data nell’ambito dell’azionario globale. Già dal lancio del primo fondo, il team si è regolarmente posizionato tra i top performer nell’ambito delle strategie quantitative, grazie alla ricerca proprietaria e al continuo miglioramento del processo di investimento. Alla fine di dicembre 2023, il team, composto da 18 membri tra cui professionisti degli investimenti ed economisti ma anche ingegneri, matematici e fisici, gestiva un patrimonio di circa 41 miliardi di euro in oltre 170 portafogli clienti.

LA STRATEGIA GLOBAL EQUITY


Il factor investing si basa sulla ricerca, e presuppone che l’extra rendimento di un portafoglio di investimento rispetto al mercato sia attribuibile non solo alle competenze dei gestori, ma anche all’esistenza di fattori quali dimensione dell’azienda, momentum, value/growth, che possono essere sfruttati adottando un approccio sistematico. “Best Styles Global Equity è oggi la nostra strategia di punta - spiega Michael Heldmann, CIO Systematic Equity di Allianz Global Investors - e non solo vanta il track record più lungo, ma anche il volume di asset più ampio”.

LE ALTRE STRATEGIE


Dopo la prima strategia Best Styles del 1999, lanciata con un mandato azionario globale, nel 2001 sono state lanciate altre strategie Best Styles con un focus sulla regione paneuropea e sull’eurozona, ad oggi il secondo pilastro più importante del team. La prima strategia a dividendo è stata lanciata nel 2003. La strategia Best Styles Global All Country, che investe nei mercati sviluppati ed emergenti di tutto il mondo, è stata inserita nella gamma nel 2010, seguita nel 2011 da una strategia dedicata ai mercati emergenti. Lo stesso anno è stata lanciata una strategia Global High Dividend, seguita da Best Styles US Equity, incentrata sugli Stati Uniti.

INTELLIGENZA ARTIFICIALE E SOSTENIBILITÀ


Da oltre un decennio l’applicazione e l’integrazione delle tecniche basate sull’intelligenza artificiale rappresentano una parte importante del processo di investimento. Anche l’inclusione di criteri di investimento sostenibile e lo sviluppo di strategie specializzate per l’investimento sostenibile e responsabile sono elementi fondamentali per il team di AllianzGI. Un impegno è culminato nel lancio delle strategie SRI nel 2014 e in una serie di fondi specializzati nell’investimento SRI nel 2019. Nel 2023 il team ha introdotto un nuovo fondo allineato con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU. Oltre un terzo del patrimonio gestito dal team è ad oggi investito in portafogli le cui strategie di investimento includono una componente di sostenibilità.

LE SOVRAPERFORMANCE DELLE STRATEGIE


“Nel complesso - riassume Michael Heldmann - la gamma Best Styles ha un solido track record di sovraperformance significativa e stabile nonostante l’evoluzione dei cicli economici e di mercato degli ultimi 25 anni. In questo arco temporale, in più del 75 per cento dei periodi rolling di 3 o 5 anni e in ogni singolo periodo decennale, ha registrato una sovraperformance”.
Share:
Trending