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Transizione green

Nuova tassa sulle auto diesel e benzina, ecco cosa sapere

La Francia ha introdotto una imposta per chi immatricola auto inquinanti, da 50 euro fino a 60mila euro. Mentre prosegue il dibattito in Europa, dal 2025 entrerà in vigore il regolamento Euro 7

di Redazione 15 Gennaio 2024 09:00
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Vita sempre più dura per gli automobilisti che guidano auto a benzina e diesel. Si parte dalla Francia, dove il governo ha approvato una nuova tassa, il cosiddetto “malus ecologique”, che prevede una tassazione una tantum al momento della prima immatricolazione di auto inquinanti. Il dibattito in Europa resta aperto, con la riforma della direttiva sulla tassazione dell’energia che non è ancora stata approvata in via definitiva.

LA FRANCIA ALZA LE TASSE PER LE AUTO TERMICHE


Il primo paese in Europa a tassare le auto considerate più inquinanti, quindi quelle alimentate esclusivamente a benzina o diesel, è la Francia. Si paga una tassa nel momento della prima immatricolazione dell’auto e verrà utilizzata per garantire l’immissione sul mercato di veicoli più leggeri e a basse emissioni.

COME FUNZIONA


L’imposta viene calcolata in base alle emissioni di CO2 del veicolo. Da inizio 2024, infatti, le auto che emettono più di 117 grammi per chilometro (g/Km), secondo lo standard WLTP, dovranno pagare di più. Il limite è stato abbassato, perché prima la soglia di tolleranza era fissata a 123 g/Km. Sì, ma quanto di paga? La tassa parte da 50 euro e aumenta rapidamente col crescere delle emissioni di CO2, fino a un massimo di 60mila euro.

CONTA ANCHE IL PESO


Non solo emissioni ma anche peso. Dal 2022, infatti, i veicoli particolarmente pesanti, superiori a 1.800 chilogrammi, sono soggetti a una sanzione. Ora la tassa si applica a tutte le auto di peso superiore a 1.600 kg. Nello specifico, per le auto di peso compreso tra 1.600 e 1.799 kg, i proprietari dovranno pagare dieci euro per ogni chilo di peso in eccesso. Il calcolo dell’imposta sale progressivamente, fino a 30 euro al chilo in eccesso, per le auto che pesano oltre i 2.100 kg.

LE NORME EUROPEE


Nel 2015 si provò a rivedere il testo sulla direttiva Ue sulla tassazione dell’energia, ma senza successo. Il primo testo risale addirittura al 2003, oltre dieci anni prima degli accordi di Parigi sul clima. Due anni fa la Commissione Ue ha provato a riavviare la discussione sulla riforma, ma al momento è tutto fermo. Il motivo è semplice: rivedere la riforma significherebbe innalzare le tasse sulle fonti fossili, come il diesel per le auto ma anche il gas per i riscaldamenti. Con tutte le polemiche del caso, come è avvenuto nelle scorse settimane per le “case green”.

I MOTORI EURO 7


Il Consiglio europeo, intanto, ha approvato a settembre 2023 il nuovo regolamento Euro 7 per le auto, con l’obiettivo di raggiungere, entro il 2035, le zero emissioni di CO2. La normativa Euro 7 stabilisce “norme più adeguate” sulla durata delle batterie, per “ridurre le emissioni di inquinanti atmosferici derivanti dal trasporto stradale”, attraverso “l’omologazione dei motori e dei comportamenti dei veicoli a motore”. L’intento è anche quello di ridurre del 25% le emissioni di gas a effetto serra nell’Unione europea. Il nuovo regolamento Euro 7 si applicherà alle auto immatricolate a partire dal 1° luglio 2025.
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