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Il testo finale

COP28, accordo storico: abbandono dei combustibili fossili entro il 2050

I 197 Paesi presenti più l’Unione europea, che dal 30 novembre stanno partecipando ai negoziati a Dubai, hanno trovato un compromesso sulla nuova bozza del Global stocktake

di Annalisa Lospinuso 13 Dicembre 2023 10:39
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E alla fine da Dubai è arrivato un accordo storico. Per la prima volta nel corso della storia della conferenza globale delle Nazioni Unite i Paesi partecipanti hanno preso un impegno concreto per abbandonare tutti i combustibili fossili entro il 2050. L’annuncio è stato dato dal sultano degli Emirati Arabi Uniti e presidente della COP28, Ahmed Al-Jaber, parlando a valle delle trattative che sono andate avanti per tutta la notte. “Per la prima volta in assoluto” nella storia delle COP “abbiamo scritto combustibili fossili nel testo”, ha detto il sultano.

L'ACCORDO


L’accordo chiede ai Paesi di allontanare rapidamente i sistemi energetici dai combustibili fossili in modo giusto e ordinato. Inoltre, i Paesi che hanno sottoscritto l’accordo sono chiamati a contribuire allo sforzo di transizione globale, attraverso azioni per triplicare le capacità produttive di energia rinnovabile e raddoppiare il ritmo dei miglioramenti dell’efficienza energetica entro il 2030.

IL PERCORSO VERSO L'APPROVAZIONE


La COP28 si sarebbe dovuta chiudere ufficialmente ieri. Ma i 197 Paesi presenti più l’Unione europea, che dal 30 novembre stanno partecipando ai negoziati, sono stati nuovamente chiamati alla ricerca di un accordo di compromesso sulla nuova bozza meno deludente della precedente. Non è infatti stata richiesta una vera votazione, né l'unanimità, tuttavia un via libera che vale come impegno. Alle 9.30 di Dubai (le 6:30 italiane) è iniziata la riunione plenaria fondamentale, convocata dal presidente della COP28, Sultan Al Jaber, per l’approvazione “per consenso” all’ultimo testo del Global stocktake, l’impegno globale sulle azioni per il clima, diffuso in nottata.

IL COMMENTO DI GUTERRES


Il segretario dell’Onu, Antonio Guterres, ha commentato così su Twitter: “A coloro che si sono opposti a un chiaro riferimento all’eliminazione graduale dei combustibili fossili durante la Conferenza sul clima COP28 , voglio dire che ti piaccia o no, l’eliminazione graduale dei combustibili fossili è inevitabile. Speriamo che non arrivi troppo tardi”.

LA TRANSITION AWAY


È la prima volta che in un testo della Conferenza delle parti è incluso il termine “combustibili fossili”, manca però la dicitura pashing out, sostituita da transitioning away (fuoriuscita graduale). Ma il transition away è solo un elemento, per quanto cruciale, del punto 28 del testo dedicato ai combustibili fossili e alla mitigazione delle emissioni. La bozza di 21 pagine al punto 28 “riconosce la necessità di riduzioni profonde, rapide e durature delle emissioni di gas serra in linea con il percorso degli 1,5 gradi e invita le parti a contribuire agli sforzi globali, secondo modalità determinate a livello nazionale, tenendo conto dell’accordo di Parigi”. Un altro sforzo richiesto è quello di investire in tecnologie zero carbon e low carbon, tra le quali l’energia nucleare, l’idrogeno a basso contenuto di carbonio e la nascente cattura e stoccaggio del carbonio.

RISULTATO STORICO


“Un accordo è valido tanto quanto la sua attuazione. Siamo ciò che facciamo, non ciò che diciamo”, ha detto Al Jaber. “Dobbiamo compiere i passi necessari per trasformare questo accordo in azioni tangibili” e “dobbiamo essere orgogliosi del nostro risultato storico” perché “il mondo aveva bisogno di trovare una nuova strada. Seguendo la nostra stella polare, abbiamo trovato quella nuova strada. Abbiamo fornito una risposta globale e, insieme, abbiamo affrontato le realtà e indirizzato il mondo nella giusta direzione”.

GLI IMPEGNI DEI PAESI


Gli impegni formali dei Paesi per la riduzione delle emissioni dovrebbero essere allineati con la limitazione del riscaldamento globale a 1,5 gradi, come confermato dalle ultime scoperte scientifiche. In particolare, la richiesta di maggiori ambizioni non è riservata solo ai Paesi sviluppati, ma a tutte le nazioni, tenendo presente le loro diverse circostanze. Il documento della presidenza della COP28 propone anche di accelerare la riduzione delle emissioni derivanti dal trasporto stradale su una serie di percorsi, anche attraverso lo sviluppo delle infrastrutture e la rapida diffusione di veicoli a zero e a basse emissioni. Il testo “di compromesso” è il risultato di consultazioni con le parti dopo che un precedente testo aveva creato una spaccatura con un gruppo di Paesi dell'Opec, tra cui Arabia Saudita, Iran, Iraq, Kuwait e Russia, che si erano opposti all'ipotesi di phase out, cioè all’uscita dalle fonti fossili.
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