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Ridurre le emissioni

COP28, il tema del Fondo per perdite e danni da cambiamento climatico

Uno dei temi centrali della COP28 sarà il sistema di finanziamento per il clima da parte dei Paesi sviluppati a quelli in via di sviluppo. Il fondo per le perdite e i danni è stato istituito alla COP27: ecco a che punto siamo

di Redazione 22 Novembre 2023 16:31
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Dal 30 novembre al 12 dicembre 2023 è in programma all’Expo City di Dubai la 28esima sessione della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. La COP28 rappresenta un’opportunità per affrontare in maniera organizzata la crisi climatica. Si tratta di un ritorno in Medio Oriente, dopo COP18 del 2012 in Qatar, una scelta che sta suscitando polemiche, dal momento che il paese ospitante è uno dei 10 maggiori esportatori di petrolio e gas naturale al mondo.

GLI OBIETTIVI DELL’UE


Aumentare i finanziamenti per il clima, dare vita al fondo per le perdite e i danni e interrompere i sussidi, diretti e indiretti, ai combustibili fossili entro il 2025. Queste sono le raccomandazioni adottate dalla Commissione ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare (Envi) del Parlamento europeo, lo scorso 7 novembre, con 56 voti a favore, nove contrari e un’astensione, in vista della COP28. La risoluzione non è vincolante.

L’ACCORDO SUL FONDO


Uno dei temi centrali della COP28 sarà il sistema di finanziamento per il clima da parte dei Paesi sviluppati a quelli in via di sviluppo. Siamo già in ritardo perché il percorso doveva partire già nel 2020 ma fino ad oggi non è ancora stato fatto nulla di concreto. A Dubai, quindi, si dovrà discutere se aumentare la somma già definita di 100 miliardi di dollari, ma oggi non più sufficiente. Ma non solo. Bisognerà anche rivedere il meccanismo al fine di rendere vincolanti i finanziamenti.

LA POSIZIONE DELL’EUROPA


Alla COP28 le parti dovranno trovare una maniera per rendere operativo il fondo, comprese le disposizioni chiave sul sostegno basato su sovvenzioni per i Paesi particolarmente colpiti dal cambiamento climatico. “Questo accordo su perdite e danni dovrebbe aprire la strada a un forte risultato nel Global Stocktake riguardante le profonde riduzioni delle emissioni in questo decennio come il modo migliore per ridurre al minimo perdite e danni”, ha scritto il commissario europeo Wopke Hoekstra su X.


LE DIFFICOLTÀ DEL FONDO


Il fondo per le perdite e i danni è stato istituito lo scorso anno alla COP27, rendendolo il primo fondo delle Nazioni Unite dedicato ad affrontare i danni causati dal clima. La strada da compiere è ancora lunga perché il fondo ha incontrato inizialmente la resistenza dell’Unione europea e degli Stati Uniti, che avevano timori legati alle responsabilità legali illimitate che si sarebbero tradotte in risarcimenti per centinaia di miliardi. L’Europa ha dato il via libera a patto che il fondo fosse destinato solo ai Paesi più vulnerabili e che la base di finanziamento fosse più ampia possibile, in modo da coinvolgere anche le principali economie mondiali come la Cina. Lo sforzo principale resta quello di ridurre le emissioni, pre condizione fondamentale per poter rendere operativo il fondo perdite e danni.
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